Iraq. Prossimo l’insediamento del parlamento eletto a ottobre

di Alberto Galvi

A tre mesi dalle elezioni dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni il nuovo Parlamento, che tra le prime cose dovrà scegliere il presidente e i suoi due vice. La commissione elettorale ha informato della ripresa dei lavori il rappresentante Mahmoud al-Mashhadani, che è il membro più anziano del Parlamento e che in conformità con la costituzione presiederà la prima sessione.
All’inizio di novembre 2020 il presidente ha ratificato una nuova legge elettorale, approvata dal Consiglio dei Rappresentanti a fine ottobre, che ha eliminato il sistema proporzionale. Le elezioni anticipate hanno visto il tasso di affluenza alle urne più basso da quando è stato istituito il sistema politico a seguito dell’invasione Usa del 2003.
Il Consiglio dei Rappresentanti ha 329 seggi. Il Movimento sciita al-Sadr ha ottenuto 73 seggi, seguito dal blocco Taqaddum del presidente del parlamento Mohamed al-Halbousi con 37 seggi. Il blocco dello Stato di diritto, guidato dall’ex primo ministro Nouri al-Maliki, è arrivato terzo con 33 seggi, seguito dal Partito Democratico del Kurdistan con 31 seggi, mentre l’Unione Patriottica del Kurdistan e la Coalizione al-Fatah hanno ottenuto 17 seggi. L’Alleanza Azem del milionario iracheno Khamis Khanjar ha ottenuto 14 seggi, mentre il Movimento Imtidad e il Movimento di Nuova Generazione hanno ottenuto 9 seggi ciascuno. Gli altri partiti che sono riusciti a entrare in parlamento hanno ottenuto complessivamente 89 seggi.
L’Iraq continua a soffrire a causa delle violenze e della corruzione diffusa, e le divisioni politiche rendono difficile l’elezione di un governo.