Khashoggi: Biden determinato, rispolvera il rapporto Cia che incastra Mbs

di Enrico Oliari –

Il presidente Usa Joe Biden ha desecretato il rapporto della Cia che inchioderebbe il potente principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, detto Mbs, all’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, il quale era entrato il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul per richiedere documenti di divorzio e da lì non è più uscito in quanto ucciso da un commando di agenti segreti. A tenere chiuso in un cassetto il rapporto, di cui in realtà se ne era già accennato nel novembre 2018, era stato Donald Trump per non turbare i rapporti con i sauditi, nonostante le proteste della parte democratica al Congresso.
Nonostante l’avanzata età e il fatto che l’amministrazione del regno sia passata al giovane erede al trono, Joe Biden ha annunciato con una telefonata a re Salman della sua iniziativa in quanto. come ha precisato la Casa Bianca, il sovrano è “l’unica controparte del presidente degli Stati Uniti”, essendo il capo dello Stato.
Khashoggi, dal 2017 esule negli Usa, era editorialista del Washington Post molto critico nei confronti del principe ereditario Mohammed bin Salman, il quale anche in passato non si è fatto scrupoli nel far arrestare principi e funzionari requisendo loro cifre per svariate centinaia di miliardi di dollari, e ci sono sospetti per un aereo misteriosamente caduto nel novembre 2017 mentre sorvolava l’Arabia Saudita con a bordo alcuni principi.
Quel poco che era apparso nel 2018 dal rapporto della Cia, ripreso dal Washington Post, indicava che Mbs avrebbe impartito ordini al fratello Khalid bin Salman, ambasciatore negli Usa, per consigliare a Khashoggi di recarsi al consolato di Istanbul per ritirare i documenti di divorzio, dove era stata preparata la trappola, e che per quanto non vi fossero prove certe che Khalid fosse a conoscenza del piano per eliminare Khashoggi, certo era che la telefonata fosse stata sollecitata o arrivata direttamente dal principe ereditario.
Ad attendere Khashoggi nel consolato vi erano 15 agenti inviati da Riad, che prima lo avevano torturato ed ucciso (il giornalista aveva l’Apple watch acceso ed il telefono lo aveva la compagna che lo aspettava fuori) e poi lo avevano sciolto nell’acido; l’intelligence turca aveva individuato una telefonata del capo del commando Maher Abdulaziz Mutreb al braccio destro di Mbs, Saud al-Qahtani, in cui diceva “dì al tuo capo che è tutto a posto”.
Il documento desecretato di oggi va oltre le indiscrezioni del 2018 e riporta a chiare lettere che “Il principe saudita Mohammad bin Salman approvò l’operazione di Istanbul, in Turchia, per catturare o uccidere il giornalista saudita Jamal Khashoggi”, un quadro a cui si aggiungono documenti giudiziari di una causa in Canada tentata da Saad al-Jabri, ex capo dell’antiterrorismo saudita ora in esilio nel paese nordamericano, contro Mbs per aver bloccato i figli adolescenti nel regno dopo il suo rifiuto di tornare in patria: nel procedimento giudiziario è saltato fuori che il principe ereditario ha a che fare con la compagnia area titolare del jet privato usato dal commando saudita che uccise Khashoggi.
Da notare che per calmare le acque nel 2019 un tribunale saudita aveva emesso 5 pene capitali nei confronti di altrettanti individui accusati dell’omicidio del giornalista, ma si trattava personaggi di secondo piano, mentre i “big” Saoud al-Qahtani, ex consigliere del principe ereditario Mohammed ben Salman, non era stato processato, e il generale Ahmed al-Assiri, ex capo dell’intelligence, era stato assolto per insufficienza di prove.
L’amministrazione Biden, che ha mostrato meno amore di Trump per la casa regnante saudita ad esempio depennando i ribelli yemeniti Houthi dalla lista delle organizzazioni terroristiche (non hanno mai compiuto attentati all’estero) come pure togliendo il supporto ai sauditi nella guerra dello Yemen, ha proceduto imponendo sanzioni e blocco dei visti per 76 cittadini dell’Arabia Saudita sospettati di essere coinvolti, in modo diretto e indiretto, nell’omicidio di Khashoggi e nelle minacce di dissidenti all’estero. Al momento dai provvedimenti è tuttavia escluso proprio Mbs.