Libano. Crisi: lira svalutata del 92%, manca il carburante per le centrali

di Guido Keller

Il Libano non riesce a rialzarsi dalla spaventosa crisi economica e politica che lo ha già messo in default, con la Lira che fa perso il 92% del suo valore in pochi anni. La corrente elettrica è razionata, se non si ha il generatore privato si rischia di avere luce per due ore al giorno, ed è già molto se si pensa che le due principali centrali elettriche, la Zaharani nel sud del paese e la Deir Ammar a nord, sono state spente venerdì a causa della mancanza di combustibile. Insieme producono il 40% dell’energia elettrica, ma solo oggi la Deir Ammar ha ricevuto qualche spicciolo dal governo, preso in prestito da banche straniere, e si è messa a funzionare. Persino ospedali e aeroporto hanno spento l’aria condizionata in aree dove non era ritenuta indispensabile.
La crisi economica del Libano continua ad essere un tema poco seguito dalla stampa internazionale, vuoi per la spaccatura in due del paese fra interessi sauditi ed iraniani, mancano medicinali e si calcola che il 70% della popolazione sia ormai al di sotto della soglia di povertà. Se fino a poco fa in termini di potere d’acquisto un impiegato pubblico guadagnava mille lire, oggi ne guadagna appena 80, insufficienti persino per sfamare la famiglia. Fino a poco fa con un dollaro si acquistavano 1.500 lire, oggi 20mila.
Nel 2020 il governo ha bloccato i conti correnti per prevenire la fuga di capitali verso l’estero, cosa che in realtà c’è, con i conti libanesi in Svizzera triplicati, ma per la gente comune la situazione è drammatica.
In questi giorni il ministro delle Finanze ha dovuto togliere i sussidi che permettevano un prezzo agevolato del pachi, che così è salito del 6%, il settimo aumento dall’inizio dell’anno
E mentre nel paese si susseguono nonostante la pandemia le proteste anche violente contro la corruzione, la disoccupazione giovanile e il caro vita, il premier Saad Hariri (secondo Forbes è il 522mo uomo più ricco del pianeta) non riesce a dare una svolta alla crisi, come neppure a riscuotere la fiducia dei creditori internazionali. E la Banca Mondiale ha definito la crisi libanese una delle peggiori che il mondo abbia mai visto negli ultimi 150 anni.
Scioperi e blocchi delle strade sono all’ordine del giorno, ieri nelle manifestazioni sono rimasti feriti 10 militari.