Libia. L’Ue approva una missione per bloccare i traffici di armi nel Mediterraneo

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Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha annunciato a seguito del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue che si è tenuto a Bruxelles il raggiungimento di un accordo di massima tra tutti i Paesi membri per l’avvio di una missione che blocchi l’ingresso delle armi in Libia.
Di Maio ha infatti spiegato che ”La missione Sophia non bastava a bloccare l’ingresso delle armi. E non può più esistere. E non esiste più. Questa nuova missione con un nuovo mandato, avanzata qui oggi, darà un contributo navale importante che sarà dislocato sul lato est della costa libica, dove arriva il flusso delle armi. Ottima anche la proposta di bloccare la missione nel caso si dovesse scatenare un pull factor, anche se non accadrà avendo le navi solo ad est. Ovviamente per questo serve un nuovo mandato a questa missione”.
Negli anni del conflitto che ha interessato la Libia sono infatti giunte armi da ogni dove in barba alle risoluzioni Onu, sia per il governo di Accordo nazionale di Tripoli, sia per il generale Khalifa Haftar, che dal 4 aprile ha avviato un’offensiva sulla capitale servendosi di armi arrivate da Emirati Arabi Uniti e da Arabia Saudita, nonché di migliaia di mercenari, soprattutto sudanesi.
Solo pochi giorni fa è stata fermata a Genova una nave battente bandiera libanese, la Bana, la quale aveva la stiva vuota, ma si sospetta di armi provenienti dalla Turchia scaricate in Libia per le forze di Tripoli. Si ritiene inoltre che la stessa nave aveva portato a termine un trasporto di mezzi e di armi nel 2017 a Tobruk, cioè a favore di Haftar.
Nel 2016 gli Emirati Arabi Uniti avevano inviato ad Haftar una nave con oltre mille mezzi, soprattutto Pick-up e armi, sempre per la parte di Tobruk.
Specificando che quello raggiunto oggi è “un accordo politico”, l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha affermato di sperare “che la nuova missione” di controllo dell’embargo Onu sulla Libia “possa essere lanciata al prossimo consiglio Affari esteri, ed essere operativa da fine marzo”.
Spetta ora al Comitato militare Ue, presieduto dal generale Claudio Graziano, a lavorare sui dettagli e sulle regole di ingaggio.