Il 24 febbraio sarà trascorso un anno da quando, mentre si riuniva il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il presidente russo Vladimir Putin annunciava al mondo: «Ai sensi dell’articolo 51 del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, con l’approvazione del Consiglio della Federazione Russa e in applicazione dei trattati di amicizia e assistenza reciproca ratificati dall’Assemblea Federale il 22 febbraio di quest’anno con la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Lugansk, ho deciso di condurre un’operazione militare speciale». E aggiungeva: «Il suo obiettivo è proteggere le persone che sono state oggetto di aggressione e genocidio da parte del regime di Kiev per otto anni. E per questo ci adopereremo per la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, nonché per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro i civili, compresi i cittadini della Federazione Russa. Allo stesso tempo, i nostri piani non includono l’occupazione dei territori ucraini. Non imporremo nulla a nessuno con la forza».
Cosa si è invece rivelata la guerra criminale di Putin si è visto nelle stragi di civili, da Bucha a Mariupol, a Dnipro e in tante altre città, nelle azioni di bombardamento indiscriminato che non solo non hanno tenuto conto degli effetti collaterali, ma sono state deliberatamente rivolte contro obiettivi civili, come gli ospedali, le scuole, le centrali elettriche e le strutture idriche, per intimorire e fiaccare la popolazione civile.
In questo scenario internazionale, che ha spostato molto in avanti l’orologio anti apocalisse, si colloca una approfondita analisi delle situazione, soprattutto in termini di diritto, contenuta nel libro «La guerra in ucraina e le sfide per il nuovo ordine internazionale. Rappresentazioni tra diritto internazionale e geopolitica», appena pubblicato da Maurizio Delli Santi, studioso di diritto internazionale e esperto di geopolitica; edito da Aracne, dicembre 2022.
La prospettiva dell’autore è quella di non rinunciare agli strumenti delle ricorrenti analisi strategiche e della geopolitica, con cui si possono comprendere alcuni profili essenziali delle ragioni del conflitto, ma anche di valutare che discettando solo su tali basi è difficile ricomporre le divergenze: non ha senso indugiarvi senza ricorrere ad uno spirito critico, perché alla fine rimarrebbero le “faglie di frizione” e gli “spazi vitali” tanto cari ad abusate concezioni della geopolitica e di opposte visioni degli interessi nazionali.
Peraltro, le questioni poste hanno risentito in molti casi delle storture della comunicazione digitale e dei talk show, in cui hanno avuto anche facile gioco tesi aberranti, alimentate in alcuni casi da pregiudiziali ideologiche o dalle nuove tecniche di disinformazione della “guerra ibrida”.
Scenari più compiuti sulla guerra in Ucraina, dunque, hanno posto la necessità di richiamare temi che parevano destinati a essere accantonati nell’ambito degli studi teorici, come ad esempio quelli sullo ius ad bellum e sullo ius in bello. Questo contributo di Maurizio Delli Santi, studioso dell’international law e delle relazioni internazionali, presenta una riflessione critica, fedele in ogni caso alle impostazioni di puro diritto e di teoria generale, sulle questioni controverse del nuovo conflitto del millennio, sia sotto il profilo giuridico-internazionale che sotto quello storico, geopolitico e diplomatico.
I temi trattati sono incentrati sulla questione della “guerra di aggressione”, con riferimento al percorso compiuto sul tema dal diritto internazionale e alle determinazioni adottate con le Risoluzioni delle Nazioni Unite e le pronunce della Corte Internazionale di Giustizia e della Corte Penale Internazionale. Per la gravità assunta dalle modalità di condotta della guerra, una parte importante dell’analisi è incentrata sulle violazioni al diritto internazionale umanitario, di cui vengono richiamati i principali profili di diritto internazionale penale in ordine alla configurazione dei crimini di guerra, dei crimini contro l’umanità e del genocidio.
L’analisi condotta da Delli Santi illustra le ragioni della scelta necessaria della deterrenza, dettata dalla ostinazione dell’aggressore, e delle auspicabili iniziative negoziali, proponendo alcune considerazioni riguardanti in particolare il tema della sovranità e delle “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina, su cui potrebbe definirsi una exit strategy verso la pace. Ed è con particolare efficacia che l’autore si spinge oltre, ad analizzare anche la prospettiva di un nuovo ordine internazionale, ove auspica un ruolo propositivo dell’Unione Europea per porre fine allo “scontro tra imperi”.
Si tratterà soprattutto di riproporre una nuova dimensione delle Nazioni Unite, atteso che sono maturi i tempi per porre al centro del sistema non più un Consiglio di Sicurezza paralizzato dal potere di veto, ma l’organo più rappresentativo e democratico della comunità internazionale: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A proposito dell’autore, Maurizio Delli Santi è uno studioso di diritto internazionale e esperto di geopolitica; membro della International Law Association, dell’Associazione Italiana Giuristi Europei, dell’Associazione Italiana di Sociologia e della Société Internationale de Droit Militaire et Droit de la Guerre-Bruxelles.
Negli incarichi internazionali svolti, si è occupato dei provvedimenti attuativi dello Statuto della Corte Penale Internazionale e di altri strumenti di diritto internazionale convenzionale, partecipando, in rappresentanza del Governo italiano, alla Conferenza Diplomatica dell’Aja per l’approvazione del II Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sulla protezione dei beni culturali nei conflitti armati, e alla Conferenza UNESCO di Parigi per l’approvazione del Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati.
È inoltre autore di contributi in materia di diritto internazionale e geopolitica per il quotidiano «La Ragione», e collabora con varie riviste web, fra cui «Micromega», «Affari internazionali», «Analisi Difesa», «Giurisprudenza Penale» e «Giornale Diplomatico».
Per Aracne ha pubblicato «L’ISIS e la minaccia del nuovo terrorismo. Tra rappresentazioni, questioni giuridiche e nuovi scenari geopolitici», 2015. Tra i contributi più recenti si richiamano: «Il George Floyd Justice in Policing Act: dalla revisione della Qualified Immunity al dibattito sul De-tasking police: una sfida per le polizie nella società contemporanea in Sociologia del Diritto», Fascicolo 2021/1; «Le scelte sull’immigrazione, fra tutela dei diritti umani e leadership in Europa, in Giurisprudenza penale», 15 novembre 2022; ªIl Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa sulle politiche migratorie. Rilievi politici e giuridici, in Diritto, Immigrazione, Cittadinanza», Fascicolo, 2021/2; «Profili giuridici e geopolitici della guerra in Ucraina. Nuove rappresentazioni per la sicurezza globale in Istituzioni Diritto Economia», Fascicolo 2022/2; «Corte Penale Internazionale: il 20° anniversario e i primi mandati d’arresto per crimini russi in Georgia. Un monito per la guerra in Ucraina, in Giurisprudenza penale», 6 luglio 2022.
«La guerra in ucraina e le sfide per il nuovo ordine internazionale. Rappresentazioni tra diritto internazionale e geopolitica» di Maurizio Delli Santi – Aracne, dicembre 2022
ISBN 979-12-218-0360-0 – 304 pagine, 20 €, in digitale pdf 12 €.
Può essere ordinato on line e avere un’anteprima a questo link.
Articolo in mediapartnership con Giornale Diplomatico.