Maldive. Solih ha vinto le primarie del MDP

di Alberto Galvi

Il presidente delle Maldive Ibrahim Mohamed Solih è stato dichiarato vincitore delle elezioni primarie in vista delle presidenziali di settembre, ma il suo rivale Mohammed Nasheed non ha ancora riconosciuto la sua vittoria a causa di accuse di frode elettorale, cosa che aumenta l’incertezza politica nelle Maldive.
Le primarie del MDP (Partito Democratico delle Maldive) si sono tenute lo scorso 28 gennaio, in vista delle elezioni presidenziali del settembre 2023. Gli elettori hanno scelto tra due candidati, il presidente in carica Ibrahim Mohammed Solih e il presidente del Parlamento Mohammed Nasheed. Le combattute elezioni dello scorso 28 gennaio sono state seguite da un’aspra campagna elettorale, con Nasheed che accusa Solih di brogli elettorali e corruzione, accuse che il presidente nega.
L’inimicizia tra i due ha sollevato preoccupazioni per nuovi disordini nelle Maldirve, quattro anni dopo che i maldiviani avevano votato l’ex presidente Abdulla Yameen: questi aveva adottato un’ampia repressione del dissenso anche imprigionando o costringendo all’esilio quasi tutti i suoi rivali politici, arrestando i giudici della Corte suprema, e chiudendo i media critici e indipendenti.
Alcuni temono anche che il voto possa dividere il MDP al governo prima delle elezioni presidenziali.
Le opzioni aperte a Nasheed includono la creazione di un nuovo partito o la decisione di candidarsi come indipendente. Potrebbe anche provare a sfruttare le concessioni di Solih in cambio del sostegno come presidente nelle prossime elezioni, o la promessa di assegnare determinati portafogli di gabinetto alla sua fazione, o un impegno a tenere un referendum su un nuovo sistema di governo da presidenziale a parlamentare.
Il MDP ha dichiarato che Solih ha ottenuto il 61 per cento dei voti, mentre il suo avversario Mohamed Nasheed ha ottenuto il 38 per cento. In vista delle elezioni del 2023 sarà necessario per il MDP rimanere unito, anche se l’attuale opposizione è quasi inesistente, con il suo candidato in prigione.