Mobilità sostenibile: allarme cobalto per le batterie delle auto elettriche

di Orizzontenergia * –

Il cobalto è diventato un elemento chiave per il futuro delle batteria per auto elettriche. Gli esperti stimano che il cobalto verrà utilizzato sul 75% delle vetture elettriche al fine di prolungarne l’autonomia. Tuttavia la disponibilità di questo metallo è soggetta sia a rischi geopolitici, il produttore leader al mondo è la Repubblica Democratica del Congo, sia alla speculazione degli investitori che mirano a quotazioni “stellari” (a novembre erano già aumentate del +50% rispetto a settembre).
Il cobalto è praticamente presente in qualsiasi device di utilizzo quotidiano: smartphone, computer, tablets, videocamere ed il suo utilizzo nel settore dello storage per la mobilità elettrica è destinato ad aumentare esponenzialmente; si tratta infatti di un elemento essenziale per il prolungamento della durata delle batterie al litio e, conseguentemente, per l’autonomia delle auto elettriche.
Secondo uno studio della eCobalt Solutions Inc., nel 2020, il cobalto sarà presente nel 75% delle batterie al litio. Il problema principale risiede però nel suo difficile approvvigionamento; infatti il 60% delle riserve si trovano nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), paese nel quale non sembra aver fine una devastante guerra civile. Le fazioni in guerra stanno combattendo, tra l’altro, per il controllo delle miniere, che si trovano in luoghi quasi inaccessibili. Inoltre, il 98% di cobalto non si trova allo stato puro in natura, ma deve essere separato, dai suoi ossidi (carrollite e siegenite) e da altri metalli quale rame e nichel. Ne consegue che il mercato internazionale sia regolato da un basso tasso d’offerta ed un alto tasso di domanda.
Si stima che le vendite delle auto elettriche ed ibride potranno raggiungere i 4,4 milioni di veicoli nel 2021 e che supereranno i 6 milioni di unità nel 2025, ovvero dalle 4 alle 6 volte superiori a quelli in strada nel 2016.
Si prevede una vera bolla speculativa non solo del mercato fisico del cobalto ma anche di quello dei cosiddetti futures. Ma a pagare caro il prezzo di questo prezioso minerale sono i minatori, e soprattutto i bambini, del Congo soggetti allo sfruttamento dovendo svolgere un lavoro sottopagato ed in condizioni disumane.

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