Siria. Il conflitto continua. I turchi bombardanoi villaggi curdi

di shorsh Surme

Si sa che il tragico evento della pandemia da coronavirus ha fatto dimenticare quasi completamente la guerra in Siria e l’occupazione turca di Edogan del Kurdistan Siriano.
Ieri il segretario di Stato americano Mike Pompeo si è tuttavia ricordato della presenza iraniana in Siria fin dall’inizio del conflitto, che dura ormai da 9 anni.
Pompeo ha detto “Siamo stati molto chiari con il regime di al-Assad, da sempre, e con i russi in Siria: gli iraniani devono andarsene”. Parole campate in aria, in quanto Teheran aveva già deciso di ridurre le sue forze presenti in Siria a causa della campagna militare israeliana contro le forze di Teheran in Siria.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che attacchi aerei, ampiamente attribuiti a Israele, vicino alla città di Mayadin, sul fiume Eufrate, a sud-est di Deir al-Zor hanno ucciso circa 14 combattenti Sciiti di nazionalità sia iraniana che irachena.
I media statali siriani non hanno riferito l’attacco, ma hanno detto che Israele ha bombardato “depositi militari” a sud-est di Aleppo lunedì scorso, nonché un centro per la ricerca. Tale obiettivo, il Centro di studi e ricerche scientifiche della Siria, è sospettato di sviluppare armi chimiche.
Le forze di occupazione turche e i loro alleati jihadisti continuano i loro attacchi contro la Kurdistan Siriano approfitando del silenzio sulla loro offensiva in corso, con la quale cercano di invadere la regione violando il diritto internazionale.
Lo stato turco bombarda sistematicamente gli insediamenti civili nel Kurdistan (Rojava) quotidianamente. Centinaia di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case, mentre centinaia di civili hanno perso la vita negli attacchi iniziato il 9 ottobre 2019.
L’esercito turco occupante e i mercenari alleati hanno lanciato un’ondata di attacchi ai villaggi nei distretti di Shera e Sherawa di Afrin domenica mattina. Gli attacchi con armi pesanti hanno preso di mira i villaggi di Malikiya, Shiwarxa, Meranaz, Kafr Antune Irshadiya a Shera e i villaggi di Bene, Darjimal e Soxaneke a Sherawa.
Non dimentichiamo che lo scorso autunno il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite aveva pubblicato un rapporto dettagliato sulla situazione in Siria, che descriveva anche la devastante situazione dei diritti umani ad Afrin, ma purtroppo rimase lettera morta, e l’esercito turco del “sultano” Recep Tayyp Erdogan continua con la sua occupazione, mentre il resto del mondo è alle prese con il virus assassino Covid 19.