Siria. Msf: afflusso di feriti dopo il bombardamento di un villaggio nella provincia di Idlib

di Francesca Mapelli * –

Un bombardamento avvenuto ieri nel villaggio di Janoudia a Idlib, in Siria nord-occidentale, ha causato l’afflusso improvviso di 17 pazienti, di cui tre sono bambini con meno di 14 anni, in un vicino ospedale gestito in collaborazione con Medici Senza Frontiere (MSF).
Tra tutti i pazienti, tre sono morti prima di arrivare all’ospedale, uno è morto poco dopo. Tra i sopravvissuti, sei erano in condizioni critiche ma potevano essere stabilizzati e ricevere cure o essere trasferiti in altri ospedali, tre riportavano ferite moderate e altri quattro lesioni lievi.
“Un afflusso improvviso di feriti è una situazione molto intensa” ha detto il medico che gestisce l’ospedale. “Quando i feriti hanno iniziato ad arrivare ieri pomeriggio, abbiamo chiesto al nostro staff di venire in ospedale per avere l’equipe medica al completo, ma nonostante questo abbiamo dovuto trasferire un caso in un altro ospedale, perché tutte le nostre sale operatorie e i medici erano occupati e lui non poteva aspettare. Aveva un doppio trauma alla testa e al torace. Siamo rimasti operativi tutta la notte per curare i feriti facendo del nostro meglio”.
Il bisogno di assistenza medica in Siria nord-occidentale è estremamente alto. Oltre alle vittime dirette del conflitto – spesso causate da bombardamenti o attacchi aerei – occorre considerare le enormi necessità di più di un milione di persone fuggite negli ultimi mesi o anni dalle aree dei combattimenti, spesso senza portare nulla con sé tranne qualche indumento, che dipendono completamente dagli aiuti per ricevere cibo, riparo, acqua e cure mediche.
Il mese scorso MSF ha aggiunto alle attività esistenti una nuova clinica mobile per fornire assistenza medica di base e vaccinazioni alle famiglie che vivono nei campi sfollati improvvisati nelle fredde zone montuose dell’area, dove molti sfollati hanno trovato riparo. Ma il numero di persone che hanno bisogno di assistenza medica e umanitaria è molto elevato, ed è assolutamente necessario aumentare gli sforzi.
MSF fornisce cure mediche di base, materno infantili e per malattie non trasmissibili (NCD) attraverso cliniche mobili in tutta la Siria nordoccidentale. Le cliniche mobili distribuiscono generi di primo soccorso, migliorano i sistemi idrici e igienico-sanitari e supportano regolari attività di vaccinazione in due centri di vaccinazione e un ospedale. Sempre in Siria nordoccidentale, MSF gestisce un’unità specializzata in ustioni che effettua interventi chirurgici, innesti cutanei, medicazioni, fisioterapia e supporto psicologico. MSF fornisce supporto a distanza per l’assistenza sanitaria primaria e secondaria in diversi ospedali e cliniche nei dintorni di Idlib e Aleppo e collabora nella gestione di tre ospedali, incluso quello che ieri ha gestito l’afflusso di feriti.
I programmi medici di MSF nei governatorati di Raqqa e Al Hasakeh in Siria nord-orientale sono stati ridotti o sospesi dal 15 ottobre scorso, perché il conflitto nell’area non permetteva di garantire la sicurezza delle nostre équipe.

* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.