Siria. Trump, ‘se gli europei non processeranno i jihadisti saremo costretti a rilasciarli’

di Nunzio Messere

Nonostante le perplessità prima di tutto dei curdi ma anche dei suoi stessi generali, come nel caso del numero uno del Comando centrale Usa (Centcom) Jospeh Votel, il presidente Usa Donald Trump non sembra disposto a cambiare idea e vuole proseguire con il ritiro della presenza Usa in Siria.
Oggi ha twittato che “Ci stiamo ritirando dopo una vittoria al 100% sul Califfato”, ma ha anche chiesto “a Gran Bretagna, Francia, Germania e altri alleati europei di farsi carico degli 800 miliziani dell’Isis che abbiamo catturato in Siria e di processarli. Il Califfato è pronto a cadere. L’alternativa non è buona: saremo costretti a rilasciarli”.
Il presidente Usa ha poi aggiunto sempre via Twitter che “noi non vogliamo vedere questi miliziani penetrare in Europa, dove viene previsto che vadano. Noi abbiamo fatto e speso molto, ora è il momento degli altri fare ciò che sanno fare”.
Gli ultimi colpi dell’Isis, inteso come territorio, si stanno svolgendo a Baghuz, a sud est di Deir Ez-zor, dove i miliziani irriducibili tentano di resistere all’offensiva delle Ypg (Unità di protezione del popolo, ala armata del Partito Democratico) in poco più di mezzo chilometro quadrato. Il comandante curdo Jiya Furat ha reso noto che quelli rimasti sono foreign fighters con circa un migliaio di civili, perlopiù famigliari degli stessi combattenti.