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Dopo la chiusura delle frontiere ungheresi, la Slovenia si trova sempre più sotto pressione: sono almeno 12.600 i migranti, per lo più siriani, che nelle ultime 24 ore si sono riversati nella piccola repubblica balcanica. Si tratta di un vero e proprio record, e le autorità di Lubiana hanno precisato che da sabato scorso gli arrivi in Slovenia sono stati 34.131.
Il dato è impressionante, specie se messo alla luce dell’afflusso massimo che ha interessato l’Ungheria registrato lo scorso 23 settembre, che è di 10.046 migranti.
I migranti, che devono fare i conti con il clima sempre più rigido, hanno protestato per la lentezza con cui vengono aperti i transiti per l’Austria, e nel campo di accoglienza di Brezice sono scoppiati disordini con l’incendio di alcune tende e il ferimento per lite di alcuni profughi.
Il commissario europeo all’immigrazione Dimitris Avramopoulos è giunto in visita ufficiale in Slovenia per vedere il premier Miro Cerar, il ministro dell’Interno Vesna Gyrkos Znidar e il ministro degli Esteri Karl Erjavec.
