Togo. L’opposizione abbandona l’ipotesi del boicottaggio

di Valentino de Bernardis –

togoA circa due mesi dalle elezioni presidenziali vi è stato un inatteso cambio in corsa nella composizione Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) del Togo.
Il partito dell’Unione per la Repubblica (UNIR), membro della maggioranza di governo, il 12 febbraio ha rimosso quattro suoi membri (Mokpokpo Dosseh, Bawoubadi Bakaï, Koffi Ayéfoumè Kékéh e
Bandifoh Ouro-Akondo) per gravi violazioni, senza però entrare nello specifico sulla natura delle infrazioni. Ai sensi dell’articolo 15 del codice elettorale togolese, si è provveduto a sostituire immediatamente i membri dimissionari, nel rispetto delle quote assegnate a ciascun raggruppamento politico rappresentato all’interno del CENI.
Così tra il 14 e 17 febbraio l’UNIR ha provveduto alla nomina di Payadowa Boukpessi, Bloua Yao Agbo, Ably Bidamon e Koléka Boutoura-Takpa, i quali assieme alla nomina di Yandja Yentchabré, hanno riportato il numero effettivo dei componenti della Commissione a diciassette, conformemente all’articolo 12 del codice elettorale.
Intanto sempre dal CENI, attraverso il presidente della commissione per la comunicazione, Edem Atantshi, trapela l’indicazione che la data più probabile per le elezioni presidenziali è il 21 aprile, sebbene non si possono escludere sorprese dell’ultimo momento.
In attesa dell’ufficializzazione della data, l’ipotesi di un possibile boicottaggio dell’appuntamento elettorale continua a dividere i membri dell’opposizione. Mercoledì 18 febbraio l’ultimo appello al boicottaggio è stato lanciato da radio Victoire da Djimon Oré del Fronte Patriottico per lo Sviluppo (FPD), con l’anticipazione che il suo partito non sosterrà alcun candidato alla presidenza. Oré ha motivato l’azione del suo raggruppamento politico denunciando la forte ingerenza nell’esecutivo sui risultati elettorali, volta a favorire l’agile rielezione del presidente uscente Faure Gnassingbé.
In direzione diametralmente opposta si muove l’Alleanza Nazionale per il Cambiamento (ANC), membro del cartello elettorale Lotta per il Cambiamento Politico nel 2015 (CAP 2015), che ha confermando il suo appoggio a Jean-Pierre Fabre, sottolineando come l’ipotesi di un boicottaggio non farebbe altro che giocare a favore del presidente, a cui si consegnerebbe un assegno in bianco.
Stessa posizione tenuta anche da Nuovo Impegno Togo (NET).
Nel fronte anti-boicottaggio, ad apparire ancora poco chiara è la posizione dell’Unione delle Forze per il Cambiamento (UFC), che sebbene per bocca del suo leader Gilchrist Olympio abbia manifestato l’intenzione di voler partecipare alla competizione elettorale primaverile, ancora non ha reso noto il nome del candidato che intende supportare.
Ad ogni modo, ad oggi, la possibilità di un vero boicottaggio alle elezioni presidenziali va a perdere di consistenza, come testimonia la dozzina di candidati fin qui presentati, di cui ben sette dei partiti d’opposizione.

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@debernardisv