Trump annuncia l’ormai prossimo accordo fra Israele e Bahrein

di Guido Keller

Dopo lo storico accordo di metà agosto per la normalizzazione delle relazioni diplomatiche fra Israele e gli Emirati Arabi Uniti, il presidente Usa Donald Trump ha reso noto che presto anche il Bahrein seguirà la stessa strada. Si tratterebbe del quarto paese del mondo arabo a riconoscere Israele, dopo la Giordania, l’Egitto ed appunto gli Emirati Arabi Uniti.
Trump, che si farebbe così forte del ruolo di grande paciere dell’annosa questione israelo-palestinese, punta a realizzare l’accordo promosso dal genero Jared Kurshner, che prevede tra le varie cose la nascita di uno Stato palestinese, la “Nuova Palestina”, finanziamenti, un ponte di 30 chilometri per collegare la Striscia di Gaza alla Cisgiordania, appezzamenti di territorio egiziano assegnati al nuovo Stato palestinese (la sicurezza sarebbe comunque a carico di Israele, per cui sarebbe disarmato), mentre Israele avrebbe il riconoscimento dei paesi arabi.
Le trattative con il Bahrein di Hamad bin Isa al-Khalifa procedono in realtà in modo ufficioso da tempo, anche perché l’opinione pubblica del paese mediorientale, a maggioranza sciita, resta contraria al riconoscimento di Israele come pure di Gerusalemme capitale, ed è da sempre critica nei confronti della monarchia sunnita. Va detto tuttavia che Bahrein e Israele non sono comunque ufficialmente in guerra.
Su Twitter il presidente Usa ha scritto: “Un altra svolta storica oggi! I nostri grandi amici di Israele e del Bahrein hanno concordato un accordo di pace, il secondo Paese arabo a fare pace con Israele in 30 giorni”, sottolineando
A Trump ha fatto eco il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale in un videomessaggio ha affermato che “Sono emozionato nell’informarvi che abbiamo raggiunto un altro accordo di pace con un altro Stato arabo, il Bahrein”, e che “siamo davanti a una nuova era di pace”, “la pace in cambio della pace. L’economia in cambio dell’economia”. “Abbiamo – ha continuato Netanyahu – investito nella pace per molti anni e adesso la pace investe in noi. Porterà con sè grandi investimenti nell’economia di Israele”. “Questi accordi – ha concluso – sono il frutto di un gran lavoro dietro le quinte, ma si sono realizzati grazie all’aiuto importante del nostro amico, il presidente degli Stati Uniti, il presidente Trump”.
Gli sherpa sono al lavoro anche per arrivare all’accordo e quindi al reciproco riconoscimento fra Israele e l’Arabia Saudita.