Tunisia. La presidenza della Repubblica respinge le accuse di razzismo e annuncia misure a favore degli studenti africani

di Bessem Ben Dhaou

SFAX (Tunisia). La Tunisia ha respinto categoricamente le accuse di “razzismo” nei confronti degli immigrati africani avanzate su alcuni media internazionali. E’ quanto riporta una nota della presidenza della Repubblica, dove viene espresso “stupore per questa campagna le cui fonti sono note e legate al presunto razzismo in Tunisia”.
Nei giorni scorsi alcuni studenti ed immigrati dell’Africa subsahariana avevano raccontato ai media di discriminazioni, atti di violenza e arresti: “Aspettiamo che le autorità della Tunisia rispondano ai nostri appelli e intanto invitiamo tutti gli studenti originari dei Paesi dell’Africa subsahariana a fare molta attenzione e a evitare di uscire di casa: c’è un clima di paura, si sono verificati arresti di universitari regolarmente residenti e si moltiplicano i casi di aggressione da parte di cittadini comuni”, aveva riferito alla Dire Christian Kwongang, presidente dell’Association des Etudiants et Stagiaires Africains en Tunisie.
“La presidenza – continua la nota emessa oggi dal palazzo di Cartagine – respinge questa accusa allo Stato tunisino, che è uno dei fondatori dell’Organizzazione per l’Unità Africana, poi trasformata in Unione Africana, che ha sostenuto tutti i movimenti di liberazione nazionale nel mondo, non ultimi quelli nazionali di liberazione in Africa. La Tunisia è un Paese africano per eccellenza, e questo per noi è un onore, e gli africani sono nostri fratelli. Riferendosi al “reato di tratta di esseri umani di cui finora soffrono i fratelli africani”, il comunicato riporta che “lo Stato tunisino non ha mai accettato ne’ accetterà mai che gli africani siano vittime di questo vergognoso fenomeno, né in Tunisia né all’estero”.
La presidenza della Repubblica ha annunciato quindi una serie di misure tra cui “l’erogazione di carte di soggiorno annuali per gli studenti provenienti dai paesi africani con l’obiettivo di agevolare la loro permanenza in terra tunisina e consentire loro di rinnovare periodicamente i propri documenti entro termini adeguati”. Ha inoltre deciso di “prorogare il permesso di soggiorno da tre mesi a sei mesi, e facilitare le partenze volontarie per coloro che lo desiderano in un quadro coordinato con le ambasciate e le rappresentanze diplomatiche dei Paesi africani in Tunisia”.