Turchia. Erdogan minaccia di nuovo l’Europa con “milioni” di profughi

di Shorsh Surme

L’ultima minaccia di Recep Tayyp Erdogan all’Europa risale a lunedì scorso. La Turchia ha infatti dato il via libera ai rifugiati e ai migranti per partire per l’Unione Europea, e da allora in migliaia si sono ammassati al confine greco scatenando i timori di un afflusso simile a quello che ha avvelenato la politica europea nel 2015.
Finalmente però qualcuno timidamente si permette di criticare il “sultano” Erdogan.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha descritto la mossa della Turchia come “inaccettabile”, e il commissario europeo per le migrazioni Margaritis Schinas ha affermato che nessuno può “ricattare o intimidire l’Ue”.
Proprio il presidente turco lo scorso 10 ottobre ha detto testualmente al parlamento Europeo che “Se ci ostacolate, vi manderemo milioni di profughi siriani”. Ed è quello che sta facendo in queste ore.
Si sa che la Turchia ospita circa quattro milioni di rifugiati e migranti, e che sta cercando di trattenere un’altra massa di persone nei confini della Siria settentrionale, dove le forze regolari appoggiate dall’aeronautica russa stanno avanzando verso l’ultima roccaforte delle opposizioni di Idlib.
Erdogan ha ulteriormente aumentato la pressione affermando di aver rifiutato un’offerta dell’Ue di un miliardo di euro in aiuti supplementari, senza specificare quando i soldi sono stati offerti o da chi.
Il sultano ha anche affermato che il numero di migranti al confine con la Grecia, tra cui afgani, siriani e iracheni, era di gran lunga superiore alle cifre fornite da funzionari e giornalisti sulla scena, sostenendo che “centinaia di migliaia” erano già lì. “Ce ne saranno altri. Presto questo numero sarà espresso in milioni”.
La situazione dei rifugiati al confine con la Grecia è drammatica, molti hanno cercato percorsi alternativi e la polizia portuale greca ha dichiarato che un ragazzo è morto quando una nave improvvisata si è capovolta al largo dell’isola greca di Lesbo. Atene ha affermato che aumenterà le pattuglie e sospenderà le domande di asilo per coloro che entreranno illegalmente nel proprio territorio, una mossa denunciata dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati come “priva di basi giuridiche”.
La questione dei migranti ha riacquisito centralità dopo che la Turchia ha avviato un’operazione militare a Idlib, nella Siria nordoccidentale, nel tentativo di respingere l’offensiva del regime. Quasi un milione di persone sono state costrette a fuggire dall’assalto del regime siriano nella più grande ondata di sfollamento del conflitto in corso da di nove anni.