Turchia. Il Qatar investe 15 mld e dà ossigeno alla lira. Perché sono alleati nel Medio Oriente

di Enrico Oliari –

L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, si è recato in visita ad Ankara dove ha incontrato il presidente turco Recep Tayp Erdogan. Al termine del pranzo al-Thani ha staccato un assegno da 15 miliardi di dollari di investimenti in Turchia, denaro che se non risolve la crisi economica, perlomeno rappresenta una boccata d’ossigeno per la situazione d’emergenza economica che si è verificata nel paese a causa del crollo della lira. Un aiuto inaspettato, ma che sigla una vicinanza consolidatasi negli anni, per non dire un’alleanza, in Medio Oriente.
Non è infatti un caso se la Turchia ha assistito il Qatar durante l’embargo, attivo ancora oggi, imposto dall’Arabia Saudita e da altri paesi dell’area, come pure va ricordato he entrambi i paesi sostengono nella crisi siriana gruppi di “ribelli” islamisti ed persino a suo tempo l’Isis: il Qatar dal punto di vista economico (il 25 agosto 2015 il ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller, subito ripreso da una furiosa Angela Merkel, era intervenuto sul canale televisivo pubblico ZDF affermando: “Un suggerimento: chi finanzia queste truppe dell’Isil? Il Qatar”), e la Turchia lasciando transitare di decine di migliaia di foreign fighters dai suoi aeroporti e dalle sue frontiere ingenti quantità di armi e di beni dirette allo Stato Islamico, nonché acquistandone a prezzo di favore il petrolio.
La Turchia inoltre appoggia i Fratelli Musulmani nei diversi paesi arabi, i quali da sempre hanno nel Qatar il principale sponsor.