Ucraina. Missile su centro commerciale, 20 morti. Zelensky, ‘è terrorismo’

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Un missile sparato dai russi è caduto su un affollato centro commerciale della città di Kremenchuk, 230mila abitanti nell’oblast di Poltava, Ucraina centro orientale. I morti sono almeno 18, forse 20, ma i soccorsi stanno ancora rimuovendo i detriti per appurare la presenza di superstiti o di altre vittime. Una sessantina i feriti, di cui 25 ricoverati in terapia intensiva.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato via Telegram che “i russi sono dei pazzi terroristi, sparano sugli obiettivi civili”: “non sono missili fuori bersaglio, colpiscono scuole, asili, condomini, centri commerciali in modo calcolato”. Ha chiesto quindi alla comunità internazionale che la Russia venga indicata come “Stato sponsor del terrorismo”.
A Lysychansk sono rimasti uccisi in un raid 8 civili.
Da parte sua il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto che “la guerra può terminare in un giorno. Deve essere ordinato ai militari ed alle forze nazionaliste ucraine di deporre le armi, e le autorità ucraine devono accettare le condizioni richieste”.
Kiev ha già messo da parte l’intenzione di aderire alla Nato, ma Mosca chiede anche la tutela della minoranza linguistica russa (nonostante il protocollo di Minsk-2 sono stati chiusi le scuole e i giornali in lingua russa, come pure è stato proibito l’uso del russo negli atti pubblici) , la “denazificazione” del paese attraverso una specifica legge che mette al bando le formazioni, anche politiche, dichiaratamente naziste (Lavrov ha osservato che esiste in altri paesi come la Germania), la cessione della Crimea (di fatto già in mano ai russi) e il riconoscimento delle autonomie o dell’indipendenza di Donetsk e di Lugansk.