Ue. Sospesi gli aiuti ai ministeri della Giustizia e dell’Interno tunisini

Notizie Geopolitiche / MOBA

Con con 496 voti favorevoli, 28 contrari e 13 astenuti il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione la sospensione dei programmi di sostegno ai ministeri della Giustizia e dell’Interno della Tunisia. Secondo gli eurodeputati desta preoccupazione quella che è da loro vista come una deriva autoritaria del presidente Kais Saied, tradottasi in passato con la chiusura del Parlamento nel luglio 2021, riaperto soltanto con le nuove elezioni solo nel gennaio di quest’anno. Ancor più gli eurodeputati si sono detti profondamente “preoccupati per la strumentalizzazione da parte dle presidente Saied della disastrosa situazione socio-economica della Tunisia per invertire la storica transizione democratica del paese”, nonché e per “la repressione in corso contro la società civile nel Paese”.
Hanno quindi chiesto il rilascio del direttore della principale tv indipendente del paese, nonché ex candidato alle presidenziali e deputato, Noureddine Boutar, secondo gli eurodeputati “arrestato dalle unità antiterrorismo per motivi politici e accuse infondate”.
Il Parlamento europeo ha esortato quindi “a rilasciare tutte le persone arbitrariamente detenute, inclusi giornalisti, giudici, avvocati, attivisti politici e sindacalisti e a rispettare la libertà di espressione e associazione e i diritti dei lavoratori, in conformità con la costituzione tunisina e i trattati internazionali”.
Gli eurodeputati hanno anche stigmatizzato il “discorso razzista del presidente Saied contro i migranti subsahariani e gli attacchi che ne sono seguiti”, per quanto lo stesso presidente Saied avesse poi respinto in modo fermo tali accuse, annunciando nel contempo una serie di misure tra cui “l’erogazione di carte di soggiorno annuali per gli studenti provenienti dai paesi africani con l’obiettivo di agevolare la loro permanenza in terra tunisina e consentire loro di rinnovare periodicamente i propri documenti entro termini adeguati”. Saied aveva inoltre deciso di “prorogare il permesso di soggiorno da tre mesi a sei mesi, e facilitare le partenze volontarie per coloro che lo desiderano in un quadro coordinato con le ambasciate e le rappresentanze diplomatiche dei Paesi africani in Tunisia”.