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Dopo essere stato riconosciuto colpevole in febbraio di 10 capi d’accusa tra cui traffico internazionale di stupefacenti, violenza sessuale e omicidio, il 61enne Joaquin Guzman Loera, detto El Chapo, è stato condannato oggi da una corte federale statunitense all’ergastolo. Con alle spalle già due evasioni, era stato catturato in Messico e quindi estradato negli Usa, dove è stato sottoposto a processo nel 2016, un procedimento che lui ha sempre definito “ingiusto” e viziato dai pregiudizi della giuria. Nell’accordo di estradizione tra Messico e Stati Uniti, nel 2017, era stata esclusa la possibilità di una condanna alla pena capitale.
Con le sue attività illegali ha accumulato un patrimonio personale pari a 14 miliardi di dollari, tanto che il capo del Cartello di Sinaloa è stato inserito dalla rivista Forbes nella lista degli uomini più ricchi al mondo.
Da sempre è stato ritenuto uno degli individui più pericolosi del mondo, capace di corrompere e, stando ad accuse mossegli negli Usa, addirittura di cospirare. Durante il processo Alex Cifuentes ha raccontato che El Chapo gli avrebbe ordinato in più occasioni di mettere droga nelle bevande delle ragazze per poterle violentare.
Le autorità statunitensi hanno chiesto la restituzione di 12,6 miliardi di dollari.
