Vertice di Monaco: Zelensky vuole più armi e giustizia. Ma Russia, Usa e Ucraina non riconoscono la Cpi

Tajani, ‘bisogno di una sicurezza europea se vogliamo essere più forti nell'ambito della Nato’.

di Guido Keller

Al vertice sulla sicurezza di Monaco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere all’occidente più armi per contrastare gli attacchi russi e riprendere i territori annessi da Mosca.
Zelensly ha intanto incassato “segnali forti dai nostri alleati” affinché la Russia sia considerata “responsabile dell’aggressione e del terrore verso l’Ucraina e il suo popolo” in un quadro di giustizia internazionale, insistendo che andranno valutate le “conseguenze legali: dobbiamo farlo, e dobbiamo farlo insieme”.
In realtà la cosa appare più facile a dirsi che a fare, non solo perché la “comunità internazionale” a cui si rivolge il presidente ucraino inizia a Washington e finisce a Bruxelles, con importanti paesi del resto del mondo ed anche membri del Consiglio di sicurezza Onu non allineati, ma anche perché la Russia, come gli Usa e la Cina, non sono fra i 123 paesi che hanno aderito alla Corte penale internazionale. Anche l’Ucraina non ne fa parte, poiché non ne ha mai ratificato l’adesione.
Il vertice sulla sicurezza si è quindi concentrato, com’è naturale che sia, sulla guerra in corso in Ucraina, ma per il presidente francese Emmanuel Macron la Russia va sconfitta, “ma non schiacciata”, anche perché il rischio è del procrastinarsi sine die del conflitto, e “a pagarne le spese saranno gli europei”, senza che nessuna delle due parti possa realmente chiamarsi vincitrice.
Per quanto Usa (presente il segretario di Stato Antony Blinken) e Germania siamo apertamente per fornire più armi all’Ucraina, dal momento che ogni via diplomatica appare preclusa, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha parlato a Monaco di un’iniziativa cinese per il dialogo fra le parti, poiché “la pace deve avere una possibilità”, e va evitato “il disastro nucleare”.
Una posizione presa come sibillina sia da Kiev che da Washington, dove si accusa la Cina di fornire droni e forse altre armi alla Russia.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia: “Vogliamo l’indipendenza per l’Ucraina e anche la sua integrità”. “Noi – ha aggiunto il capo della Farnesina – siamo per la pace in Ucraina. Ma non ci può essere pace senza giustizia”.
Tra gli altri temi trattati al vertice di Monaco vi sono la situazione in Afghanistan, controllato dai talebani, la diplomazia climatica ed energetica ed altri temi di rilevanza internazionale.
Tajani ha anche preso parte a una riunione organizzata dai ministri degli Esteri di Spagna e Portogallo per discutere di relazioni con i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi in vista del Vertice UE-CELAC previsto per luglio prossimo, ed ha avuto un colloquio bilaterale con il collega moldavo Nicu Popescu.
La posizione del ministro degli Esteri italiano e vice premier è che “Abbiamo bisogno di una sicurezza europea se vogliamo essere più forti nell’ambito della Nato. Se vogliamo proteggerci dobbiamo investire di più nella difesa europea”. Ha poi spiegato che “Sicurezza significa anche proteggere i nostri confini all’est e al sud. Ci sono molti problemi, come ad esempio la immigrazione illegale”.
Tajani ha poi notato che “Se vogliamo la strada per una Europa forte dobbiamo guardare anche all’Africa: questo è importante per il futuro”. Un’Africa che “Non dobbiamo lasciare a se stessa o ai cinesi. Sarebbe un grave errore, anche per la nostra crescita”.