Yemen. Ancora una strage di civili ad opera della coalizione a guida saudita

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Ancora una strage di civili nello Yemen, dove l’intervento della coalizione a guida saudita si sta rivelando inefficace e soprattutto dai disastrosi effetti collaterali sulla popolazione.
26 persone, tra cui diversi bambini, sono infatti rimasti uccise in un raid aereo della coalizione sulla cittadina di Sahhar, nella provincia settentrionale di Saada controllata dai ribelli houthi. Ad essere centrato dalle bombe è stato un piccolo hotel situato nel mercato del centro abitato.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh.
A nulla sono valsi fino ad oggi gli sforzi dell’Onu per arrivare almeno ad una tregua duratura, promossi dall’inviato Ould Cheikh Ahmed.
Dopo due anni di guerra le vittime sono secondo l’Onu 8.530 persone, il 60% dei quali civili, e nel paese vi è scarsità di alimentari e di medicinali In queste settimane è emergenza colera.
Sempre secondo l’Onu solo nel 2016 la Coalizione a guida saudita ha ucciso 683 minori yemeniti, molti dei quali bambini.