di Giacomo Dolzani –
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dal Conflict Armament Research (Car), un istituto di ricerca indipendente con sede nel Regno Unito che si occupa di monitorare i movimenti ed i commerci illegali di armi che avvengono nelle zone del mondo coinvolte in conflitti, ci sarebbe un flusso continuo di armi provenienti dall’Iran e dirette in Yemen, transitando attraverso la Somalia.
“Secondo i dati in nostro possesso”, si spiega nella relazione, “possiamo affermare con una certa sicurezza che esiste questo percorso triangolare attraverso il quale viaggiano armi di fabbricazione iraniana, probabilmente provenienti dagli arsenali di Teheran e dirette in Yemen”.
L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti presso l’Onu, Lana Nusseibeh, ha dichiarato che “se i dati in possesso del Car si rivelassero veritieri saremmo di fronte ad una palese violazione di una risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (che prevede l’embargo sulle armi nei confronti dei ribelli Houthi n.d.r.)”, aggiungendo poi: “Le mire espansionistiche iraniane stanno mettendo ulteriormente a repentaglio la sicurezza dei cittadini dello Yemen e contribuiscono a destabilizzare ancora di più la situazione”.
Dal canto suo il governo di Teheran ha smentito tutto, affermando che il suo appoggio ai ribelli sciiti Houthi, che dal 2015 combattono contro il governo del presidente ‘Abd Rabbih Mansur Hadi (sostenuto dai raid dell’aeronautica dell’Arabia Saudita), è soltanto di tipo politico.
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