Attacco al Sudan: nel 1998 furono gli americani

di Giacomo Dolzani –

Il bombardamento di una fabbrica di armi vicino a Khartoum, per il quale il governo sudanese e quello iraniano hanno accusato Israele, non è il primo avvenimento di questo tipo che coinvolge gli impianti produttivi del paese africano.
Già il 20 agosto 1998 infatti, in piena amministrazione Clinton, un missile statunitense colpì e distrusse la fabbrica di Al-Shifa in rappresaglia agli attacchi contro le ambasciate americane del 7 agosto e perché sospettata, a dire di Washington, di produrre gas nervino oltre che di essere proprietà di membri di Al Qaeda.
Queste accuse furono contestate duramente, oltre che dai proprietari dello stabilimento che, a quanto sembra, erano del tutto estranei al terrorismo islamico, anche da svariati governi e da molti intellettuali di diverse nazionalità, statunitensi compresi.
A quanto si venne a sapere in seguito infatti, lo stabilimento di Al-Shifa invece che gas nervino o altro materiale bellico produceva medicinali, dando lavoro ad oltre 300 persone in un’area in cui l’occupazione scarseggia, e fornendo prodotti sanitari a gran parte della popolazione residente nella regione di Khartoum; l’attività dell’impianto copriva infatti quasi la metà del fabbisogno nazionale di medicine.
In seguito a questo attacco infatti, nei mesi e negli anni successivi, oltre 10.000 sudanesi persero la vita a causa dell’impossibilità di curarsi, generando epidemie favorite anche dalle scarse condizioni igieniche e dalla diffusa malnutrizione.
Come tutte le azioni di violenza isolate, perpetrate da paesi occidentali per il “mantenimento della pace”, questo attacco cadde ben presto nel dimenticatoio, anche perché nettamente surclassato dalla carneficina che si stava svolgendo nei Balcani.
Anche per l’aggressione odierna infatti la scelta di tempi è ottimale: si colpisce uno Paese che non ha voce, sapendo che tutto sarà presto perso di vista dalla stampa internazionale, dati i recenti atti di guerra tra Turchia e Siria che, sicuramente, desteranno molto più interesse nell’opinione pubblica mondiale.