“Spedizione” italiana in Corea del Nord: l’”apriporta” Giacomo Bezzi spiega il perché

di Enrico Oliari –

bezzi giacomoRete e stampa shoccati dal viaggio del senatore Antonio Razzi (FI) e di Matteo Salvini (Lega) in Corea del Nord, una visita interpretata, certamente in modo improprio, come un tributo a uno dei nemici per eccellenza dell’Occidente. Ma, come spesso accade, il preconcetto genera confusione e non permette di vedere in modo limpido come stanno le cose.
Infatti, con i due esponenti di Camera e Senato, ad incontrare il presidente dell’Assemblea suprema del Popolo, Kim Jong-nam, e le varie autorità vi erano anche una ventina fra imprenditori e politici di diversi schieramenti, fra i quali il deputato di Sel Gianni Melilla e il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi, membro della Commissione esteri.
A rendere possibile quest’insolita relazione con quella parte di mondo sconosciuto è stato, come lo ha definito la stampa, “l’apriporta” Giacomo Bezzi, Consigliere regionale del Trentino Alto Adige, già deputato e cofondatore del Movimento Associativo Italiani estero.
– Consigliere Bezzi, la Corea del Nord è una nazione totalitaria di stampo stalinista, per di più retta da un regime militare con a capo Kim Jong-un, figlio del predecessore Kim Jong-il e nipote del primo presidente, Kim Il-sung. Come si può pensare ad un approccio dell’impresa privata con uno dei pochi paesi dove non esiste la proprietà privata?
“Non è vero che la proprietà privata non esiste. L’impresa è possibile per una serie di fattori, basti pensare all’area industriale di Kaesong, al confine fra le due Coree, dove vi sono impianti in cui lavorano complessivamente 50mila operai nordcoreani con la dirigenza e gli investimenti sudcoreani: si tratta di una zona franca, appetibile per investimenti privati. Sul piano politico esistono tre partiti (Fronte Democratico per la Riunificazione della Patria, Partito Socialista Democratico Coreano e Partito Chondoist Chongu, ndr.), di cui quello che detiene una larga maggioranza è quello comunista. Sul piano politico sono d’accordo con Salvini, il quale dice che ‘io non baratterei la mia libertà’, ma un imprenditore valuta i rischi e vede se è il caso di fare impresa. In passato imprenditori nostrani hanno impiantato nel paese tre milioni e mezzo di piantine di mele”.
– D’accordo, ma sia Lei che Razzi siete di Forza Italia, un partito di ispirazione liberale ideologicamente in antitesi rispetto al pensiero su cui si basa la Corea del Nord…
In realtà questo è un discorso assai complesso, in quanto vanno fatte considerazioni più ampie, basti pensare che anche da noi c’è un regime, di carattere finanziario. Di certo non possiamo dire che in Corea del Nord non c’è libertà, almeno come la intendiamo noi. Ci sono limitazioni, ma c’è quello che da noi manca, cioè la sicurezza, l’ordine, la pulizia. Anche da noi ci sono limitazioni, basti pensare alla piaga della droga, alla delinquenza diffusa…Qual è il modello migliore? Negli Stati Uniti sparano nelle scuole, in Corea del Nord i bambini giocano nelle strade. Penso che sia un modello che vada rivisto, non il demone che ci viene presentato dalla cultura occidentale. Poi, politicamente non è il mio modello, ma va capito, interpretato”.
– La Corea del Nord è un paese che spende molto in armamenti e nella ricerca nucleare, tuttavia è costretta a dipendere dagli aiuti alimentari esterni e una relazione dell’Onu ha dimostrato nel 2012 che il 28% dei bambini è malnutrito. Addirittura il 1 marzo di quell’anno Pyongyang ha annunciato una moratoria dei test nucleari, del lancio di missili, cosa che poi è stata ritirata, in cambio di 240.000 tonnellate di aiuti alimentari dagli Stati Uniti. Come valuta questa sorta di contraddizione operata dal regime di Pyongyang?
Per quanto ne sappia, il 15% del Pil viene speso in armamenti, ma ci andrei cauto col parlare di denutrizione. Negli Usa buona parte della popolazione è obesa, con tutte le patologie correlate, problema che non c’è in Corea del Nord. Lì si ha molta attenzione per i bambini, che non sono per nulla denutriti. Esiste un alto tasso di scolarizzazione ed addirittura negli ospedali vi sono suole per i bambini ricoverati. I bambini crescono nella pulizia e nella sicurezza, mentre in Cina, ad esempio, ci sono più caos e sporcizia”.
– Però quando è passato il papa in aereo, i missili sono stati lanciati…
Mi sono informato, le cose non stanno proprio così, come le ha descritte la stampa occidentale: il lancio di quei tre missili di test verso il Mar del Giappone era cosa in programma da tempo, ed è avvenuta in tutt’altra parte della penisola, ben lontano dallo spazio sorvolato dall’aereo del papa”.
bezzi con razzi e salvini in Corea del Nord– Non mi verrà a raccontare che la negazione dei diritti civili è un’invenzione dell’Occidente?
Esiste la pena di morte. Perché, non esiste negli Stati Uniti? Provi a guardarsi intorno, a vedere cosa succede in Medio Oriente e in Africa: la Corea del Nord è uno Stato che funziona, che ha fatto dell’efficienza dei servizi, dell’ordine e della sicurezza i primi obiettivi.
Questo non vuol dire che io sia comunista, vuol semplicemente dire che la Corea del Nord non è quello che ci viene descritto in Occidente”.
– Che imprese possono trovare da investire in Corea del Nord?
Tanto per fare qualche esempio, c’è spazio per l’edilizia, il turismo, l’agricoltura e l’industria del divertimento. Ma è anche un ambiente interessante per la delocalizzazione per via del regime fiscale di free-zone. Ovvio che i rischi ci sono, ma se vedo da noi il 50% delle tasse, la burocrazia e la politica di Renzi…”.
Fra gli imprenditori che il 25 agosto si sono recati in Corea del Nord vi era anche Lara Viola, tour operator trentina.
Come Idea Viaggi è un progetto a cui lavoro da sei mesi tramite il senatore Razzi e i contatti con l’ambasciata di Roma: il viaggio è giunto alla fine di un lavoro meticoloso. Là sono stata accompagnata da responsabili del settore turistico e, per quanto se ne dica in Occidente, ho scoperto grosse potenzialità. Ovviamente prima mi sono documentata, ma vedere la Corea del Nord con i propri occhi è stato qualcosa di unico. Si tratta di un paese da scoprire dal punto di vista naturalistico e culturale”.
– Certo che andare in Corea del Nord significa andare in un paese con un regime totalitario…
Io facevo parte del segmento economico del viaggio, non mi occupo di politica. E’ un paese dove l’industria del turismo ha interessanti potenzialità, io mi interesso di questo”.
– Perché un turista dovrebbe scegliere la Corea del Nord?
E’ un paese bellissimo, dove regnano l’ordine e la pulizia. La capitale, Pyongyang, è da vedere, con il suo museo di Storia della liberazione della patria, che è fenomenale, e il Palazzo del Sole, dove vi sono i mausolei del Presidente eterno e del Presidente Caro. Poi ancora il Grande frutteto, che è meraviglioso…. E’ uno degli ultimi paesi di questo genere rimasti, per cui può attrarre un turismo culturalmente motivato. Nei pressi della capitale vi è un centro equestre fenomenale, ed un parco acquatico enorme, con piscine e giochi d’acqua.
Poi vi sono le bellezze naturalistiche, il mare, le spiagge, le montagne, le molte cascate… ho incontrato turisti spagnoli, statunitensi e inglesi entusiasti”.
– Vi sono infrastrutture e collegamenti pubblici per i turisti?
Qui, come dicevo, il settore è da sviluppare, per cui ci sono interessanti potenzialità”.
– Un giudizio in un lampo?
Sono stati cinque giorni particolarissimi e che non dimenticherò mai ….è un mondo fuori dal mondo, con i bambini che vanno a scuola da soli, che camminano e camminano, vestiti benissimo con la loro cartellina , giocano per strada con assoluta sicurezza” .

Nella foto in alto Giacomo Bezzi, nella seconda il gruppo di imprenditori e di politici italiani a Pyongyang, con il presidente dell’Assemblea suprema del Popolo, Kim Jong-nam