I piani di Xi Jinping per la Brics

di Francesco Cirillo

Per il presidente della Cina Xi Jinping il ruolo futuro della BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) si deve concentrare sulla realizzazione di un network transnazionale, capace di affrontare le sfide difficili degli anni futuri.
Nel summit del 27 luglio, svoltosi nella città sudafricana di Johannesburg, il presidente cinese ha sottolineato in un suo discorso l’importanza di costituire un canale di dialogo tra i leader della BRICS con il fine di costituire una “BRICS plus”.
Il presidente cinese ha dichiarato che il mondo sta avendo una trasformazione dove i mercati emergenti possono ottenere opportunità importanti per lo sviluppo macroeconomico dei paesi in via di sviluppo; per ciò la BRICS deve consolidare la cooperazione tra i paesi.

Per Xi la cooperazione BRICS si deve basare su quattro punti fondamentali:
1: I BRICS e i suoi partner devono rafforzare una cooperazione tra i paesi per istituire una piattaforma inclusiva, trasparente e di cooperazione win-win.
2: Si devono analizzare nuove strade di sviluppo, in grado di creare le condizioni favorevoli per la nuova rivoluzione industriale per uno sviluppo potenziato e coordinato.
3: I Partner della BRICS devono promuovere un commercio libero da dazi e promuovere una riforma della governance globale in campo economico in cui inglobare i paesi in via di sviluppo.
4: I BRICS per Xi Jinping devono sviluppare un unico canale di nuove relazioni internazionali tra i paesi membri, con il fine di proteggere il multilateralismo.

Il presidente della Cina ha inoltre fatto un appello affinché il prossimo summit BRICS venga svolto nuovamente in Africa, con il fine di comprendere al meglio le opportunità della cooperazione tra i BRICS e i paesi del continente africano.
Per il Presidente cinese questa cooperazione potrebbe rappresentare un vantaggio per una cooperazione strategica in diversi settori; Pechino è disposta a continuare nell’opera di dialogo con i paesi dell’Africa nel summit del Forum Cina-Africa che si svolgerà nella capitale cinese a settembre.

La visione della BRICS plus di Pechino.
Il progetto della BRICS plus, secondo i piani del presidente cinese, punta ad interconnettere i continenti di Asia e di Africa passando per il paese africano che è la porta dell’Africa passando per il Medio Oriente: l’Egitto.
Anche il Cairo ha percepito gli enormi vantaggi economici e di cooperazione con Pechino che potrebbero provenire da questo progetto. Per i cinesi l’Egitto, nel BRICS plus, verrebbe trasformato, per via della sua posizione geografica, nel paese chiave del progetto.
Gli Egiziani avranno un rapporto alla pari con gli altri BRICS, attraverso il modello “plus”; in poco tempo altri paesi decideranno di avviare negoziati per diventare membri del BRICS plus.
Il BRICS plus punta ad consolidamento della attuale BRICS, creando una piattaforma in cui avvenga la cooperazione tra i paesi di diversi continenti. Questo porterebbe ad dialogo su diverse tematiche come l’estensione delle diverse valute di ogni singolo paese, del nuovo modello BRICS, per cooperare nell’attrazione di investimenti e per ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense.
Per fare ciò la BRICS plus punta nel coordinamento nelle relazioni internazionali e nel board del Fondo Monetario Internazionale, organo che delibera le decisioni della IMF.

Il primo della nuova BRICS: l’Egitto.
Il Cairo ha ottime ragioni per entrare nel blocco BRICS, ragioni soprattutto economiche.
L’Egitto è un punto di incontro per i paesi dell’Africa e dell’Asia ed un punto naturale per il transito delle merci ed ha ottime relazioni con i paesi della BRICS. Oltre alla Cina, con cui ha stretti rapporti, il Cairo intrattiene relazioni con l’India, con cui ha stretto una forte cooperazione indo-egiziana per far inviare investimenti indiani nel paese nordafricano. Inoltre ha stretti rapporti con Mosca, anche a livello politico-militare, con il Brasile e con il Sudafrica.
Per ciò gli egiziani ambiscono ad entrare nel club della BRICS. Se prima, per motivi politici, non poteva aderire al blocco BRICS, oggi la stessa organizzazione, che vuole restare unita, necessita di rappresentare i paesi che si oppongono al neo-protezionismo.