Il ruolo del Kazakistan nella SCO: può Astana favorire la stabilizzazione regionale?

di Guido Keller –

Posizione strategica in Asia centrale al crocevia dei commerci tra Europa e Asia, significative risorse naturali e stabilità interna hanno reso il Kazakistan un attore regionale importante nello scacchiere geopolitico eurasiatico.
L’emergere del ruolo di questa repubblica centrasiatica è stato confermato dalla presidenza dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) ottenuta nel luglio di questo anno che ha permesso al Paese centrasiatico di delineare le linee guida della sua politica estera con obiettivo finale quello di stabilizzare l’Asia centrale e favorire la cooperazione regionale.
Sul ruolo del Kazakistan nella SCO come elemento stabilizzatore nell’area è stato pubblicato in questi giorni il report prodotto da SpecialEurasia in collaborazione con il CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo, una ricerca che si è avvalsa sia di fonti aperte che dell’opinione/commenti di esperti italiani, stranieri e kazaki il cui fine ultimo è stato quello di valutare il reale apporto che il Kazakistan potrà fornire sia alla SCO che alla regione.
Pubblicato sia in lingua inglese che in italiano, il report dal titolo “Kazakhstan’s Role in the Shanghai Cooperation Organisation and Its Contribution to Stabilise Central Asia” evidenzia come il Kazakistan sia divenuto negli anni una potenza economica chiave in Asia centrale, distinguendosi grazie all’economia più grande della regione, alla ricchezza di risorse naturali, compresi idrocarburi e metalli delle terre rare, e ad un processo di modernizzazione e democratizzazione che si è concluso nel maggio 2023 con le elezioni parlamentari precedute dalla rielezione alla carica di presidente di Kassym-Jomart Tokayev nel novembre 2022 e dal referendum costituzionale del giugno 2022.
Nel report si legge che la presidenza kazaka della SCO può essere interpretata come un passo significativo nella politica estera di Astana, perché tale leadership consolida la posizione del Paese come influencer regionale, offrendo una piattaforma per sostenere la sua visione di stabilità e cooperazione nell’area.
Questo impegno non solo rafforza il ruolo del Kazakistan, sottolinea la ricerca di SpecialEurasia e CeSEM, ma indica anche la sua volontà di promuovere la collaborazione e la stabilità centrasiatica attraverso una serie di iniziative che prendano in esame la lotta al terrorismo, al narcotraffico e la gestione delle possibili problematiche derivanti dal vicino Afghanistan, paese che dall’agosto 2021 è sotto il governo dei talebani e ha registrato un incremento della minaccia jihadista.
Parlando proprio del ruolo di Astana nella SCO, lo studio sottolinea come la presidenza del Kazakistan potrebbe positivamente modellare l’agenda dell’organizzazione e favorire la stabilità regionale attraverso la promozione della cooperazione nei settori dell’economia, della sicurezza e dell’ambiente. In tale prospettiva, però, esistono delle sfide come la necessità che tutti i membri della SCO supportino le direttive e il progetto kazako e che l’Asia centrale mantenga stabilità interna e coesione regionale evitando, quindi, problematiche e scontri legati ad esempio alla gestione delle risorse idriche e della situazione del vicino Afghanistan.
Se questi ostacoli persistono ancora, è anche vero che il potenziale per riforme significative e iniziative strategiche così come la presidenza nella SCO evidenziano il ruolo emergente del Kazakistan così come la volontà di Astana di navigare nel panorama geopolitico dell’Asia centrale in continua evoluzione.