L’Europa condanna la decisione della Bielorussia di allontanare l’ambasciatore svedese

di Enrico Oliari –

Solidarietà alla Svezia per le tensioni esplose tra Minsk e Stoccolma a seguito dell’espulsione di tutto lo staff diplomatico svedese dalla Bielorussia sono oggi state espresse unanimemente dai paesi dell’Unione europea, i quali si sono trovati oggi a Bruxelles presso il Comitato politico e di Sicurezza. Tuttavia non si è riusciti andare oltre i sentimenti e le espressioni di solidarietà e di preoccupazione, poichè fra i 27 paesi non si è trovato l’accordo per ritirare il blocco tutte le proprie rappresentanze diplomatiche dall’ex paese sovietico.
Alla base della decisione di Minsk di allontanare innanzitutto l’ambasciatore svedese Stefan Eriksson con l’accusa di voler ”distruggere le relazioni bilaterali” tra i due Paesi e quindi tutto il corpo diplomatico, vi sarebbe un’azione degli attivisti per i diritti umani svedesi, i quali avrebbero lasciato cadere sopra la capitale della Bielorussia centinaia di orsacchiotti appesi ai paracadute con messaggi inneggianti alla libertà ed ai diritti civili.
Per allontanare il diplomatico, la motivazione utilizzata dal presidente Alexander Lukashenko, che di certo non poteva porsi al livello degli orsacchiotti, è stata la permanenza di 7 anni dell’ambasciatore a Minsk, quando il periodo limite di un rappresentante è di 3 anni.
Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, ha caldamente invitato ”le autorità bielorusse ad invertire la loro decisione e tornare al dialogo con Stoccolma”, anche perché, ha spiegato, “l’ultima decisione delle autorità bielorusse di cessare le attività diplomatiche con la Svezia va a solo svantaggio dello stesso popolo della Bielorussia” e ”dimostra, purtroppo, l’indifferenza continua delle autorità di Minsk sui principi fondamentali della democrazia e dei diritti umani”.