Madagascar. Nominato nuovo governo

di Valentino De Bernardis

Ravelonarivo jeanEsattamente ad un anno di distanza dall’ingresso del presidente Hery Rajaonarimampianina a Palazzo Iavoloha, e a dodici giorni dalle dimissione del gabinetto Kolo, la politica malgascia continua ad attirare gli sguardi degli osservatori internazionali.
Domenica 25 gennaio, alle ore 18, il Segretario generale alla Presidenza Roger Ralala ha annunciato la formazione del nuovo esecutivo guidato da Jean Ravelonarivo.
Nonostante i proclami di cambiamento degli ultimi giorni, il nuovo gabinetto ha molti punti di contatto con il precedente, con solo 8 ministri di nuova nomina, e ben 22 riconfermati, o a cui è stato affidato un diverso dicastero.
La definizione di “governo da combattimento” di Rajaonarimampianina sembra essere quindi più di propaganda che altro, tanto che se non fosse cambiato anche il primo ministro, si sarebbe potuto parlare più correttamente di un semplice rimpasto invece di nuovo governo.
Gli otto nuovi ministri si caratterizzano (ad eccezione di uno), per una parziale o totale assenza di legami con il mondo politico; tecnici chiamati a portare a servizio della comunità le loro competenze. Nello specifico:
– Ministero degli Affari Esteri. La nomina di Beatrice Atallah è stata fatta stringendo l’occhio alla diplomazia internazionale, trattandosi di una personalità di rilievo capace di tenere buoni rapporti con i donatori stranieri da cui dipende fortemente l’economia malgascia. Capo della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente per la Transizione (CENI-T), è difatti molto apprezzata dai Partner Tecnici e Finanziari (PAT).
– Ministero delle Finanze e del Bilancio. L’assegnazione a François Marie Maurice Gervais Rakotoarimanana è una garanzia per gli ambienti finanziari internazionali. Residente in Canada da molto tempo, le sue competenze come consulente della Banca Mondiale saranno certamente utili per una delle economie più povere del mondo.
– Ministero dell’Ambiente, Ecologia, Mare e forestali. Ralava Beboarimisa membro del Consiglio d’Amministrazione dell’ONG “Voahary Gasy”, e membro della fondazione aree protette.
– Ministro del Commercio e tutela dei consumatori. Henri Rabesahala uno degli architetti del Piano d’Azione Madagascar (MAP).
– Ministero della Salute: Andriamanarivo Mamy Lalatiana, medico di fama mondiale.
– Ministro della Popolazione, la protezione sociale e la promozione della donna. Reali Onitiana Hoaviniaina fortemente impegnata nel sociale e proveniente dal mondo del giornalismo.
– Ministro della Comunicazione e Rapporti con le Istituzioni. Andrianjato Vonison, anche lui proveniente dal mondo del giornalismo.
– Ministro della Cultura e Mestieri. La cultura è stata affidata all’unico candidato fortemente politicizzato, quella Brigitte Rasamoely ex candidata presidenziale e personaggio di primo piano del VMSA.
Se queste rappresentano le novità, ci sono però degli ambiti che non hanno subito alcun cambiamento con il nuovo governo; è questo il caso della sicurezza nazionale con la riconferma del ministro della difesa (Generale Rakotozafy Dominique Jean Olivier) e della pubblica sicurezza (Ispettore Generale della polizia Richard Blaise Randimbisoa).
La nomina del nuovo governo non va però a mitigare le proteste dell’opposizione circa le modalità con cui è stato assegnato l’incarico a Ravelonarivo, giungendo finanche alla richiesta ufficiale di scioglimento dell’Assemblea Nazionale e di elezioni anticipate.
Particolarmente attivo si è dimostrato il partito Miaraka amin’ny Prezida Andry Rajoelina (MAPAR), che il 23 gennaio si è rivolto all’Alta Corte Costituzionale per chiedere un parere sulla costituzionalità del decreto n 2015-021 del 14 gennaio 2015, relativa per l’appunto alla nomina del primo ministro. Ricorso sul quale l’Alta Corte dovrà decidere entro trenta giorni.
Ad ogni modo, per il momento, l’esecutivo vede davanti a sé una strada in salita, specialmente per quanto concerne il rilancio della politica economica nazionale, segnata da una crescita pari a zero nel quadriennio 2009-2013, figlia di una perdurante crisi politica che ha bloccato la nazione, e da un ritorno al segno positivo nel 2014 (+3%), dato il ritorno dei donatori stranieri.
Quindi l’obiettivo presidenziale di raggiungere una crescita del 5% nel 2015 appare alquanto ambizioso. Per attuare le necessarie riforme strutturali il governo avrà bisogno di un totale appoggio del parlamento e dei partner internazionali; intanto la società elettrica Jiro sy erano malagasy (JIRAMA) lotta per pagare i fornitori di petrolio per tempo ed evitare le manifestazioni di piazza che hanno contribuito a far cadere il governo Kolo.

Nella foto: il premier Jean Ravelonarivo

@debernardisv