Palestina: l’epurazione si fa burocratica. Intervista ad Adel Abu Rawwa

di Enrico Oliari

Quando sulla striscia di Gaza e sulla Cisgiordania non volano gli F16 con la Stella di David e i non meno temibili elicotteri Apache, a tenere sotto pressione la popolazione palestinese, giunta ormai allo stremo, ci pensano i burocrati di Tel Aviv. L’obiettivo resta uno ed uno solo: via gli arabi dalla Palestina.
Si tratta di una forma di epurazione silenziosa, ma che in pochi anni ha portato la popolazione araba di Gerusalemme dal 97 al 33 per cento – spiega Adel Abu Rawwa, giudice di cause famigliari, oggi impegnato nel sostegno umanitario delle popolazioni dei Territori occupati -. Sembra incredibile, ma basta assentarsi da casa per più di sei mesi per perdere il diritto a rientrare. Non solo: ricordo di una donna che da un villaggio della Cisgiordania era accompagnata dai famigliari all’ospedale di Nablus per partorire, ma le si sono rotte le acque presso uno dei 580 posti di blocco fissi della regione ed il bambino è nato lì e da lì non poteva muoversi, perché, essendo nato fuori dalla propria zona, è stato considerato un clandestino”.
Vita di ordinaria follia in un paese dove gli uni fanno di tutto per spodestare gli altri, per mandarli lontano, non importa dove, basta che sia oltre le ‘loro’ terre. “Io stesso non posso risiedere nella mia città, che fa parte sempre della Cisgiordania – racconta in esclusiva per Notizie Geopolitiche Abu Rawwa – perché sono nato in Giordania dove la mia famiglia si era rifugiata per sfuggire agli attacchi israeliani della Guerra dei Sei giorni, del 1967. Ma a Gerusalemme basta che un residente sposi una persona di fuori perché i figli perdano il diritto di vivere in quella città”.
– La vita è durissima per gli arabi dei Territori occupati…
“Sì, è la storia di sempre. Ormai si vive in uno stato medioevale, con la corrente elettrica che c’è e non c’è, il gas manca ed i generi alimentari in perenne scarsità;  la disoccupazione è al 25 per cento e soprattutto permane la quasi assoluta assenza di medicinali e quindi l’impossibilità di assistere chi è vittima delle rappresaglie israeliane. I bambini palestinesi tirano i sassi, gli aerei di Tel Aviv sganciano missili”.
– Gaza è sotto embargo ed è uno dei centri urbani più popolati al mondo: come fa la gente a tirare avanti?
C’è un’incredibile solidarietà, chi ha qualcosa la mette in comune con i propri famigliari, con i vicini di casa, con chi ha più bisogno. Poi, attraverso l’UNRWA (Agenzia ONU per i rifugiati, ndr.) arriva il sostegno internazionale, in particolare dall’Europa, dove le associazioni raccolgono viveri e medicinali. Noi della ABSPP Onlus (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese) abbiamo pronta una nave a Genova con protesi, sedie a rotelle ed altri aiuti umanitari, ma sono una goccia nel mare per una popolazione di quasi quattro milioni di abitanti costantemente sotto attacco e tenuta nella miseria più nera”.
– Poi ci sono i tunnel, dove però passano le armi…
“Ma quali armi, quelle sono bugie propagandistiche di Israele. I tunnel sono in realtà dei cunicoli, scavati spesso da ragazzi senza orientamento politico solo per portare generi di prima necessità alle loro famiglie o per venderli. E’ Israele che usa le armi, è arrivato a colpire con proiettili al fosforo bianco che hanno causato la morte di molti civili e di bambini fra sofferenze atroci. Il numero dei feriti e degli ustionati è enorme ed a questo va aggiunto il crescendo dei casi di tumore e di deformazioni, perché ormai la terra è inquinata, come pure ciò che vi cresce”.
– L’approvvigionamento idrico continua a rivestire ruolo essenziale nella criticità della situazione palestinese?
“Gaza e Cisgiordania possono contare su un’unica falda acquifera, che però serve in modo spropositato prima di tutto gli israeliani e poi i palestinesi, con un rapporto stabilito dallo stesso Israele di 40 litri a 1. Spesso l’acqua che arriva ai palestinesi è inquinata ed io stesso l’ho vista più simile a quella delle fogne che all’acqua limpida e pura che dovrebbe essere. Ho un amico di fiducia che può testimoniare di aver visto bestiame morto nella cisterna dell’acquedotto. Israele con la Guerra dei Sei giorni aveva sottratto le alture del Golan alla Siria, garantendosi lo sfruttamento della parte superiore del Giordano, ma lo stesso fiume è stato deviato in più punti per garantire agli israeliani un approvvigionamento idrico che nessuno nella regione può permettersi, soprattutto i palestinesi”.
– Si può parlare quindi di ‘discriminazione’ sull’uso dell’acqua…
“I palestinesi sono sottoposti di contino e su tutto ad uno stato di discriminazione dagli israeliani, non solo sull’acqua. Un lavoratore israeliano guadagna 20 dollari l’ora, uno palestinese ne percepisce un quarto”.
– Perché la comunità internazionale non interviene davanti a tali ingiustizie?
“Tutto si appoggia sulla menzogna. L’Occidente, che a parole dice di essere laico, ha sostenuto la nascita dello stato di Israele laddove gli ebrei del 1948 parlavano di ‘loro terra’, solo perché c’è scritto in un libro religioso. Inoltre il mondo ha voluto in qualche modo pagare il dazio per le persecuzioni più o meno ingigantite ad hoc che gli ebrei avrebbero subito. Sono venuti da tutto il mondo, lo stesso Sharon dalla Lituania, dicendo di essere un popolo senza terra e di insediarsi in una terra senza popolo, ma anche quella è una menzogna, perché quella terra era di qualcuno, era nostra. Il resto l’hanno fatto le potenti lobby ebraiche internazionali che possono manipolare l’informazione a loro piacimento e che negli Stati Uniti possono influenzare persino l’ascesa di un presidente americano”.
– Da qui la resistenza palestinese. Vorrei sapere qualcosa di più su Hamas, che aveva battuto nel 2006 Al-Fatah alle elezioni per il controllo dell’Autorità nazionale palestinese, lasciando di stucco il mondo occidentale e lo stesso Israele. Che differenze sostanziali ci sono fra i due schieramenti?
“Ci sono differenze fondamentali, tanto che dall’anno in cui Hamas vinse le elezioni all’anno successivo i due gruppi politici si scontrarono in modo piuttosto duro.
Al-Fatah è stata fondata nel 1959 da Yasser Arafat, come lotta armata per liberare le terre occupate. Oggi però si tratta di un gruppo politico che ha perso completamente il suo carisma e che è rimasto impigliato in mille scandali e scaldaletti legati alla corruzione, alle tangenti, al riciclaggio di denaro, cose che di fatto lo hanno allontanato dalla gente. Tanto per fare un esempio, basti pensare che il cemento per costruire il muro di Gerusalemme est è stato fornito da un palestinese di Al-Fatah. Non pochi palestinesi erano arrivati a dire che si stava meglio con Israele che con Al-Fatah. Hamas nasce nel 1987 su ideazione di Yassin (Ahmad Isma’il Yasin, ndr.) e di Abd al-Aziz al-Rantissi, uccisi in due diversi attacchi aerei mirati nel 2004. Hamas ha nel suo statuto la cancellazione dello Stato di Israele e la nascita di uno stato palestinese”.
– Hamas è accusata da più parti di antisemitismo e si è caratterizzata anche con efferati attentati contro i civili…
“Ci sono state azioni estreme, non tanto verso i civili in quanto tali, ma verso obiettivi militari dove sono rimasti coinvolti anche civili. Cosa che, d’altro canto, fa anche Israele nel momento in cui per colpire un oppositore, sgancia missili dagli aerei. Hamas considera gli occupanti come nemici, ma vorrei vedere come si comporterebbe chiunque nel momento in cui popolazioni straniere si impadroniscono di terra e risorse e costringono gli autoctoni e loro famiglie a vivere come vivono i palestinesi oggi nei Territori occupati. Tuttavia ridurre Hamas all’intervento di resistenza sarebbe sbagliato: Hamas, che ha vinto le elezioni in corsa contro Al-Fatah per il controllo dell’Autorità nazionale palestinese con il 72,5 per cento dei consensi, è anche istruzione, sanità, previdenza sociale, assistenza ai bisognosi. E’ il tentativo di fare il possibile per il proprio popolo, di dare una speranza. Un’azione politica che sempre meno viene identificata all’esterno come mera espressione terroristica, tanto che lo stesso Jimmy Carter, già presidente degli Stati Uniti, Nobel per la pace ed impegnato nella risoluzione dei conflitti, ha incontrato i vertici di Hamas nell’aprile 2008. Hamas, in sintesi, oggi tende al dialogo, senza però rinunciare ai propri principi”.
– Lei opera per un’associazione umanitaria che ha sede in Italia ed immagino che non sia l’unica in Europa. Ma il mondo arabo non manda aiuti?
“L’unico paese che ha dato e dà tutt’oggi una mano ai palestinesi è l’Iran, che però non è un paese arabo. Per il resto siamo costretti ad operare in Europa attraverso le associazioni umanitarie, come  la ABSPP Onlus, che ha sede in Italia, l’inglese Friedens of Al-Aqsa e Al-Isra. Il mondo arabo non collabora, dal momento che le pressioni israeliane, attraverso gli Stati Uniti, hanno influenzato la politica dei vari dittatori e governanti, gli stessi al potere per decenni e che oggi stanno cadendo, uno dopo l’altro. Mubarak, ad esempio, ha fatto costruire con il contributo degli americani un muro di acciaio lungo 12 km. che si spinge sino a 18 metri sotto terra fra il Sinai e la Striscia di Gaza perché i palestinesi non ricevessero nessun tipo di aiuto e questo la dice lunga sullo stato delle cose”.
– Col tempo cambierà qualcosa in Palestina?
Vede, fino a poco fa arrivavano ebrei da tutte le parti del mondo con un ritmo di diecimila all’anno. Ora non più ed anche il turismo, una delle forze trainanti dell’economia israeliana, non gode del successo di qualche anno fa. Accanto a questo c’e da osservare come la bandiera palestinese venga ad essere identifica con un simbolo di libertà, specialmente dove vi sono popolazioni che soffrono per via dei colonialismi economici. La bandiera israeliana, al contrario, viene vista come il simbolo dello sfruttamento, del più forte che vuole prevalere sul più debole.

Palestine: l’Epuration se fait burocratique. Interview d’Abu ABDEL RAWWA de l’Association bénévole de solidarité avec le peuple palestinien

De ENRICO OLIARI

Quand sur la bande de GAZA et la Cisjordanie ne volent pas les F16 avec l’Etoile de David et non les mains crénognables hélicoptères apaches à tenir sous pression la population palestinienne arrivée désormais à l’extrême et les bureaucrates de Tel-Aviv y pensent.
L’objectif reste un et un seul: les Arabes dehors de la Palestine. Il s’agit d’une forme d’épuration silencieuse, mais qui en peu d’années a porté la population arabe de Jérusalem de 97 à 33%; explique ADEL ABU RAWWA, juge des causes familiales. Aujourd’hui engagé dans le soutien humanitaire des territoires occupées. Il semble incroyable, il suffit de s’absenter de la maison pour plus de 6 mois pour perdre le droit au retour; Non seulement: je me rappelle d’une femme épouse une personne du dehors pour que les fils perdent le droit de vivre dans cette ville. La vie est très dure pour les Arabes des territoires occupées. Si c’est l’histoire de toujours. Désormais on vit dans un Etat Médiévale, avec le cousant électrique qui est et qui n’est pas. Le gaz manque et les genres alimentaires sont perpétuellement en diminution. La désoccupation est à 25% et est surtout permanente la presque absolue absence de médicaments. Et donc l’impossibilité d’assister aux victimes des représailles. Les enfants palestiniens lançaient des pierres et les avions israéliens lancent des missiles. GAZA et sous embargo et un des centres les plus peuplées au Monde.
– Comment font les gens à allez en avant ainsi?
C’est incroyable solidarité qui a quelque chose à mettre en commun avec ses propre famille et les voisins de la maison qui sont dans le besoin. A travers l’UNRWA (Agence ONU pour les réfugiés) arrive le soutien international en particulier de l’Europe. Ou les associations recueillent les aliments et des médicaments. Nous de l’ABSPP ONLUS (Association bénévole de la Solidarité avec le Peuple Palestinien ), nous avons pris un bateau à GENES avec à l’intérieur fauteils roulants et prothèses. Et d’autres aiches humanitaires. Mais c’est seulement une goutte d’eau dans la mer pour une population de 4 millions d’habitants constamment sous attaque et tenus dans la misère la plus noir.
– Après il y’a les tunnels ou cependant passent les armes.
Mais quels armes ? quelles sont ces propagandes mensongère d’Israël. Les tunnels sont en réalité des passages pris par les enfants pour porter les denrées de premières nécessité à leurs familles ou pour les vendre. C’est Israël qui utilise les armes. Et est arrive à frapper avec des projectiles au phosphores blanc qui ont causé la mort de beaucoup de civils dont les souffre nées atroces. Le nombre de blessées brulées est l’horme et ajoutée à l’augmentation des tumeurs et des déformations. Désormais la terre a des bactériologies dues au phosphore, même les plantes sont contaminées.
– L’Approvisionnement d’eau continue à revêtir le rôle essentielle de la criticité de la population palestinienne?
GAZA et la Cisjordanie peuvent compter sur une unique voie d’eau qui pourtant sert aux Israël à savoir 40 litres à 1. Et souvent l’eau qui arrivent aux palestiniens est contaminée. Et moi-même je l’ai vue que l’eau des palestinien est semblable à celles des égouts que limpide qu’elle devait être.
J’ai un ami de confiance qui peut témoigner d’avoir vu le bétail mort dans la citerne de l’aqueduc.
Israël avec la guerre des 6 jours avait sous tirer les hauteurs du GOLAN à la Syrie. Israël exploite les ressources aquatiques de la partie nuperieux du JOURDAN. Mais le même fleuve a été détournée par Israël à plusieurs points pour prendre l’eau aux palestiniens.
– On peut parler de discrimination sur l’utiliser trou de l’eau.
Les palestiniens sont soumis continuellement et surtout à un Etat de discrimination des Israéliens non seulement sur l’eau. Mais un travailleur israélien gagne 20 dollars à l’heure un palestinien qu’un quart.
– Pourquoi la communauté Internationale n’intervient t-il pas devant de tels injustice?
Tont s’appuie sur les mensonges d’Israël. L’occident se dit être laïc et soutient la naissance de l’Etat d’Israël la ou les hébreux de 1948 parlaient de “leur terre” seulement par ce qu’ils ont écrit un livre religieux. Ensuite le Monde a voulu payer les persécutions juive plus ou moins grandis que les hébreux avant subis. Ils sont venus de partout et même Sharon de la Lituanie et de se dire un peuple sincère et “sans terre” et de s’installer dans une terre “sans terre” et c’est un mensonge parceque cette terre appartenait à quelqu’un. Elle était “Notre”. Le reste l’ont fait les puissants lobby Internationale et peuvent manipuler l’Information à leur guise et peuvent influencer la montée d’un président américain au pouvoir.
– De ce fait est tirée la résistance palestinienne. Je voudrais savoir quelque chose de plus sur le HMAS qui avait battu en 2006 le FATAH de Yasser ARAFETH pour le control des autorités nationales palestiniens en laissant étonner le monde occidentales et même Israël. Quelle différances ces substantielles qu’il y’a entre les 2 parties?
Il y’a des différances fondamentales tellement que l’année précédente les 2 groupes politiques ont eu des échauffourée.
Al FATAH a été fondé en 1959 par YASSER ARAFATH pour la lutte armée utilisées pour libérer les territoires occupées par les Israéliens. Aujourd’hui pourtant il s’agit d’un groupe politique qui a perdu son charisme et s’est trouve mêlées a des milliers de scandales et liées à la corruption.
Au tangente et au recyclage d’argent chose de ce fait l’ont é loigné des gens. Donc pour faire un exemple, le ciment pour construire le mur de Jérusalem a été fournie par un palestinien du FATAH. Non peu de palestiniens étant arrivées à dire qu’on état mieux avec Israël qu’avec le FATAH. HAMAS est né en 1987 sur l’Idée de YASSIN(AHMAD JSMAIL) abd AL AZIZ AL’RANTISSI, tués en 2 différents attaques aériens effectuées en 2004.
– HAMAS a dans nos statut l’Effacement de l’Etat d’Israël et la naissance d’un Etat Palestinien.
Et s’est caractérisée par des attentats contre les civils. Il y’a eu des …….. extrêmes non seulement en vers les civil mais ainsi sur des objectifs militaires ou il y’a eu un engagement des civils chasé d’autre part et aussi Israël. Du moment pour abattre un opposant. L’idée est que décroche les occupent comme ennemies. Je voudrais voir comment ou les populations étrangères prendraient possession de la terre et obligeraient les autochtones à vivre comme les palestiniens dans les territoires occupées toutefois réduire HAMAS à l’intervention de résistance je serait erronée. HAMAS qui a gagné les élections en cours contre le FATAH pour le control du pays avec 72,5% du consentement et aussi dans l’instruction sanitaire, là prévoyance social et assistent les gens qui sont dans le besoin. Je tente de faire tout mon possible pour donner un espoir au peuple palestinien des territoires occupées. Une action politique moins identifiée à l’extrême comme attentat terroriste .
Tant que le même JIMMY CARTER déjà Président des USA et pris NOBEL pour la paix est engagé dans la résolution des conflits a rencontré les chefs du HAMAS en Avril 2008. HAMAS en synthèse aujourd’hui tend au dialogue et cependant nouent à ses propres principes.
– Vous opérez dans une Association Humanitaire qui a siège en Italie et j’imagine que ce n’est pas l’unique en Europe.
Mais le Monde Arabe n’en croie-t- il pas a l’aide ? l’unique pays qui a donne et qui donne encore est l’Iran.
Et cependant l’IRAN n’est pas un pays arabe. Pour le reste nous sommes obligés d’opérer en Europe à travers les associations Humanitaires comme ABSPP ONLUS qui siège en Italie, l’anglaise frends of Al – Aqso et Al- Isser. Le Monde Arabe ne collabore pas. Du moment que les pressions israéliennes à travers le USA ont influencés la politique des divers dictateurs, le même en pouvoir depuis des décennies et aujourd’hui sont entrain de tomber l’un après l’autre.
MUBARAK par exemple a fait construire avec les contributions des américains un mur en acier de 12 Km qui se poussent jusqu’à 18 mètre sous la terre entre le SINAI et la bande de GAZA pour que les palestiniens ne reçoivent pas de l’aide et cela en dit long sur les choses.
– Avec le temps, changera-t-il quel que chose en Palestine?
Voyez-vous, jusqu’à pas longtemps, il arrivait des hébreux de tous les cotés du monde avec un rythme de 10.000/an. Maintenant non plus et même le tourisme. Une des forces entrainantes de l’Economie Israélienne ne jouit pas du succès il y’a quelque années en arrive. A cote de ceci, il faut observer comment le drapeau palestinien vient a être identifié avec un symbole de liberté spécialement ou il y’a des populations qui souffrent a cause des colonisations économiques. Le drapeau Israélien au contraire, vient d’être vu comme le symbole d’exploitation du plus fort sur le plus faible.

Traduit par :
STELVIO PIETRO SAMPERI
Diplôme au centre Culturel Français de ROME