Torino sede dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza artificiale, a Milano il Tribunale dei Brevetti

Buffagni, 'Vincono l'Italia e il buonsenso'

di Mariarita Cupersito

La presidenza del Consiglio ha individuato la città di Torino quale futura sede dell’Istituto italiano per l’Intelligenza artificiale, annunciando al contempo che Milano potrebbe invece ospitare il Tribunale Unificato dei Brevetti. L’ambizioso obiettivo del governo, che tiene conto del dibattito a volte polemico tra le due regioni interessate, è quello di “creare una sinergia tra le due città e il governo, e allo stesso tempo consolidare l’asse nord-ovest del Paese: una strategia che renderebbe ancor più forti Milano e Torino e, con esse, l’Italia”.
L’Istituto italiano per l’Intelligenza artificiale si chiamerà I3A e coordinerà le diverse attività di ricerca nel settore dell’AI, strategico nel programma del ministero per lo sviluppo economico. L’obiettivo è quello di diventare capaci di attrarre talenti internazionali e diventare così un punto di riferimento per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale di pari passo con i principali trend tecnologici come 5G, industria 4.0 e Cybersecurity. I settori interessati saranno principalmente quelli della manifattura e della robotica, ma anche sanità, pubblica amministrazione, energia, mobilità, aerospazio e cultura.
Se Milano ospiterà, come annunciato, il Tribunale Unificato dei Brevetti, sarà al fianco di città come Parigi e Monaco nel compito di registrare nuove scoperte e soluzioni nel campo del settore farmaceutico e delle scienze umane.
“Oggi vincono l’Italia e il buonsenso”, ha dichiarato tramite i propri canali social il viceministro del Mise, Stefano Buffagni. “Torino e Milano sono due città straordinarie che il governo ha deciso di valorizzare investendo sui loro punti di forza”.
Grande soddisfazione anche da parte di Chiara Appendino, sindaca di Torino: “Abbiamo sempre detto che la sfida dell’innovazione ci poneva davanti a un bivio: scegliere se subirne nel conseguenze o prendere le redini e governare il cambiamento. Non è sempre stato semplicissimo da spiegare, ma su quale fosse la scelta giusta non abbiamo mai avuto dubbi. Ora potremo progettare il nostro domani con la consapevolezza che il futuro passerà di qui”.