Messico. Le cause della svalutazione del peso

di Marco Dell’Aguzzo –

messico_pesosIn appena quindici giorni, dal 5 al 20 agosto, il peso messicano ha vissuto un drastico e continuo calo del suo valore rispetto al dollaro statunitense. Un dollaro valeva 16,37 pesos il 5 agosto; 16,68 pesos il 13; 16,80 il 14; 16,90 il 19. Il 20 agosto un dollaro si vendeva per 17,07 pesos.
Nella sola giornata di mercoledì 19 il peso ha toccato due minimi storici: 16,85 pesos per 1$ di mattina e 16,90 al momento della chiusura della borsa. A metà mandato di Enrique Peña Nieto (eletto nel 2012), la valuta messicana si è svalutata del 21%, del 12% solo nell’anno ancora in corso. Perché?
Secondo alcuni analisti, la debolezza del peso sarebbe anzitutto legata al crollo dei prezzi del petrolio. Il West Texas Intermediate (un tipo di petrolio impiegato come parametro di riferimento) attualmente si vende a 40,21 $ a barile: nuovo minimo da sei anni. Nel 2010 il Messico era all’undicesimo posto tra i principali paesi esportatori di petrolio, e il decimo maggiore produttore di greggio nel 2014.
Ma a giocare la parte più importante sarebbero gli investitori, che, notando il miglioramento dell’economia statunitense, stanno cercando di anticipare la mossa della Federal Reserve (Fed; la banca centrale americana). Entro il prossimo anno – forse già a settembre – la Fed potrebbe aumentare i tassi di interesse e quindi i guadagni per gli acquirenti e i possessori dei titoli di stato Usa. Gli investitori, attratti dalla possibilità di profitti facili, stanno spostando i loro risparmi da mercati finanziari più rischiosi (il Messico) a mercati finanziari più sicuri (gli Stati Uniti), rafforzando così il valore del dollaro.
Il Wall Street Journal, pur riconoscendo il ruolo centrale dei capitali privati, ritiene tuttavia che il peso potrebbe riacquistare valore con il migliorare dell’economia statunitense. “Gli investitori”, scrive il Wsj, “stanno scommettendo sull’export messicano, che beneficerà di un’economia americana in ripresa a causa degli stretti legami commerciali tra i paesi”. Mentre secondo la banca Base, la cui opinione è riportata su Animal Político, il nuovo massimo storico del dollaro risponderebbe “alla diminuzione della domanda per le valute delle economie emergenti, mentre la domanda è aumentata per i beni rifugio” (cioè quei beni con un valore intrinseco, non soggetto a brusche variazioni).

Twitter: @marcodellaguzzo