Iran. Polemiche per il vestito di Rohani “Made in Italy”

di Enrico Oliari –

Nell’Iran degli ayatollah, dove la struttura statale è frammentata in poteri che spesso si scontrano tra loro, basta un nulla perché i conservatori se la piglino con il presidente riformista Hassan Rohani. Il motivo del contendere non sono però oggi le possibili riforme di uno stato ormai avvolto su se stesso più per i problemi interni che per le sanzioni Usa, bensì i vestiti del presidente della Repubblica Islamica.
Una foto ha infatti ripreso l’inconfondibile etichetta “Made in Italy” cucita sui vestiti tradizionali islamici di Rohani, che tra l’altro mostrano il gusto e la sensibilità dell’uomo per la classe e l’eccellenza. D’altronde non è detto che abito islamico o tradizionale debba per forza corrispondere alla tela dei sacchi di juta, e così il presidente della Repubblica Hassan Rohani si è rivolto alla raffinata sartoria italiana per avere il vestito che più lo aggrada e lo fa sentire a suo agio.
Dagli ambienti conservatori se ne è ha approfittato per alzare un polverone, come se la crisi economica che attanaglia il paese mediorientale, le beghe con Israele, il rientro nell’Accordo sul nucleare e le proteste di piazza fossero ben poca cosa rispetto al vestito di Rohani, e da più parti è stato sottolineato che “i vestiti islamici e tradizionali si possono benissimo comprare dalla produzione iraniana”. L’agenzia Fars ha ironizzato scrivendo semplicemente “viva la produzione nostrana”.
In realtà anche le auto si possono comprare in Cina. Ma il cinese che può si affida alla Ferrari o quantomeno ad una buona auto tedesca.