Israele. Netanyahu non riesce a formare il governo: elezioni in settembre

di Nunzio Messere

Dopo una discussione durata 12 ore la Knesset, il parlamento israeliano, ha votato con 74 sì e 45 no il proprio scioglimento, cosa che di fatto avvia la crisi e richiama a nuove elezioni, che si terranno con tutta probabilità il 17 settembre.
I deputati si sono insediati solo un mese fa a seguito delle elezioni del 9 aprile, ma a pesare è stata l’incapacità del premier incaricato, Benjamin Netanyahu, di formare il governo per quello che sarebbe stato il suo quarto mandato.
Dalle urne è infatti uscita la parità del suo partito, il Likud (35 seggi su 120) con quella del suo rivale, il partito centrista “Il Blu e il Bianco” dell’ex militare Benny Gantz, ed a creare problemi a “Bibi” sono quelli che lui vorrebbe nella sua maggioranza di centrodestra, gli ultraordodossi (8 seggi) e Israel Beitenu (8 seggi), il partito di destra dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Questi non riescono a trovare l’accordo su un disegno di legge che permetterebbe agli ebrei ultraortodossi di evitare il servizio militare, mentre i laici di Israel Beitenu vorrebbero lo stesso trattamento per tutti, ovvero che venissero arruolati. Inoltre Lieberman presenta resistenze in quanto prendere parte al governo significa in qualche modo avallare i molti scandali di corruzione e di abuso d’ufficio che investono lo stesso premier, per il quale gli inquirenti continuano a chiederne invano l’incriminazione.
Netanyahu è arrivato ad offrire ieri ai laburisti di Avi Gabbai (6 seggi) ben tre ministeri tra cui quello della Difesa ed un paio di presidenze di commissione pur di mettere in piedi la maggioranza, ma senza successo. Ha quindi chiesto ai deputati di centrodestra, numericamente la maggioranza della Knesset, di approvare una legge per sciogliere la camera al fine di non dare al presidente Reuven Rivlin la possibilità di cercare un altro premier, magari del partito Blu e Bianco che, in quanto laico, sarebbe potuto divenire appetibile per la parte liberaldemocratica e di sinistra.